"Sì alle missioni all'estero ma vanno contenuti i costi"

Il Consiglio supremo della Difesa ha detto che in tempi rapidi bisogna eliminare le inefficienze salvaguardando le necessità di ammodernamento

"Sì alle missioni all'estero ma vanno contenuti i costi"

L'Italia proseguirà il proprio impegno nelle missioni militari all'estero, contenendone, nel contempo, gli oneri. E' quanto è emerso nel corso della riunione del Consiglio supremo della Difesa, svoltasi oggi al Quirinale e presieduta da Napolitano, a cui hanno preso parte il presidente del Consiglio Mario Monti, e i ministri della Difesa Giampaolo Di Paola, dell’Interno Annamaria Cancellieri, degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata e dello Sviluppo economico Corrado Passera.

Il Consiglio ha "concordato sulla necessità di avviare, in tempi contenuti, la razionalizzazione del sistema Difesa, al fine di eliminare ridondanze e inefficienze e correggere con ogni possibile urgenza l’attuale sbilanciamento delle componenti strutturali di spesa, che penalizza fortemente i settori dell’esercizio e dell’ammodernamento".

L'impegno internazionale

"In questa fase - si sottolinea in una nota diffusa dal Quirinale al termine della riunione - durante la quale dovranno comunque essere garantite le capacità umane e tecnico-militari necessarie ad assolvere i prioritari compiti nelle missioni internazionali, potrà essere necessario rimodulare, laddove consentito dalla possibilità e dalla convenienza economica di mantenere in servizio i mezzi esistenti, alcuni significativi programmi di investimento".

Integrazione delle Forze armate

Una "innovativa iniziativa italiana" nel campo dell’integrazione multinazionale delle Forze armate in ambito europeo, spiega Napolitano, "potrebbe concorrere al consolidamento della coesione politica europea" e "dare impulso al processo di integrazione economica ed istituzionale dell’Unione, che sempre di più si rivela di importanza davvero fondamentale per il futuro del nostro Paese".

Nella riunione sono stati esaminati "i teatri di crisi e le linee evolutive della situazione internazionale, con particolare attenzione ai prevedibili

sbocchi dei grandi rivolgimenti sociali e istituzionali che stanno interessando aree anche di immediato interesse per l’Europa e il nostro Paese e ai possibili effetti della difficile congiuntura economico-finanziaria globale".

 

 

 

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