Salinger porta in tribunale lo scrittore che ha invecchiato il suo Holden

I legali del celebre autore americano hanno intrapreso un'azione legale per vietare la pubblicazione del sequel» del celebre romanzo del 1951

Un libro e un personaggio sono tanto più efficaci e popolari quanto più suscitano in lettori affezionati e aspiranti scrittori il desiderio di proseguirne il racconto e le gesta. Un caso emblematico è «Catcher in the rye» (1951), il celebre romanzo di formazione di Jerome David Salinger che il suo editore italiano (Einaudi) tradusse con «Il giovane Holden». Pochi long seller hanno avuto nel corso dei decenni una tenuta paragonabile al libro che racconta il passaggio dall'infanzia all'adolescenza del giovane Holden Caulfied. Merito di una sensibilità (quella del suo autore) fuori dal comune e di un linguaggio assolutamente innovativo e spigliato per quei tempi (ma ancor oggi valido a strappare qualche sorriso nei nuovi lettori). Nel corso degli anni il successo del libro è divenuto così «pesante» da gestire che ha prima travolto e poi costretto alla fuga il suo autore. Da oltre vent'anni Salinger vive in un volontario esilio fatto soprattutto di silenzio e di assenza di flash e riflettori mediatici. Dal momento della sua «scomparsa» sono stati in molti a porsi come obiettivo quello di stanare Salinger, metterlo magari spalle al muro e farsi spiegare il perché e il percome di una «fuga» che sa tanto di resa (almeno agli occhi dei maliziosi e degli invidiosi). L'ultimo in ordine di tempo è un aspirante scrittore. Che ha annunciato di aver pronto il sequel del «Giovane Holden». Un sequel dove l'ex ragazzino è ormai un vecchio che assomiglia sempre di più al suo padre/padrone Salinger. Dal suo rifugio a Cornish, elegante buen retiro del New Hampshire, Salinger ha dovuto chiamare a raccolta le sue forze per difendersi dall'ennesima intrusione e dall'ennesimo attacco al suo genio creativo. Salinger è quindi tornato a farsi vivo attraverso i suoi avvocati per far causa a questo sedicente scrittore, che si nasconde sotto lo pseudonimo tutt'altro che originale di J.D. California, e bloccare così la pubblicazione del libro. Salinger ha chiesto di vietare la diffusione di «60 Years Later: Coming Through the Rye», un volume che dovrebbe venir messo in vendita a settembre dall'editore svedese Nicotext. Salinger ha fatto avviare un'azione legale a New York, a tutela del romanzo del 1951 a cui deve la propria fama, di cui rivendica il copyright assoluto, i diritti di scrivere eventuali seguiti (che ha fatto sapere di non aver intenzione di realizzare), e qualsiasi uso del personaggio protagonista, Holden Caulfield. Secondo gli avvocati di Salinger, il libro che sta per uscire sarebbe un'aperta violazione della «proprietà intellettuale» dell'autore americano e va quindi bloccato. Sarà la Corte distrettuale di Manhattan a decidere sulla vicenda. Per il momento, la casa editrice di «60 years later» non ha presentato una memoria difensiva. Oltre a J. D. California, identificato nei documenti come «John Doe», i legali hanno citato in giudizio anche la casa editrice Windupbird Publishing, con sede a Londra, l'editore svedese Nicotext e l'azienda di distribuzione SCB, con sede in California. La pubblicazione di «Sessant'anni dopo: tornando nel campo di segale» era prevista per l'estate nel Regno Unito e per l'autunno negli Stati Uniti. «Il sequel non è una parodia né un commento o una critica dell'originale - si legge nei documenti depositati dai legali - è un plagio puro e semplice». Gli avvocati hanno presentato California come un personaggio misterioso, dal nome e dalla residenza incerti: «Non si conosce con esattezza dove risieda, nonostante le nostre indagini». Il direttore della casa di distribuzione SCB, Aaron Silverman, ha fornito all'Associated Press un numero telefonico con prefisso svedese. La persona raggiunta da Ap, che si è presentata come David California, ha dichiarato di vivere fuori Goteborg, in Svezia, e che il suo nome è uno pseudonimo, senza però voler fornire le sue esatte generalità. California ha definito l'azione legale «un po' folle», riconoscendo a Salinger il pieno controllo sui nomi dei suoi personaggi, ma non sul suo stile o sul suo punto di vista. «Per me, questa è una storia di un uomo vecchio - ha detto - è una storia d'amore, una storia di un romanziere e un suo personaggio». Salinger vive nel New Hampshire e non pubblica da anni nuovi romanzi. Sono rare le sue apparizioni pubbliche, ad eccezione di quando avvia azioni legali. Nel 1982 denunciò un uomo che cercava di vendere a una rivista nazionale un'intervista mai realizzata con l'autore: l'impostore decise di desistere e Salinger ritirò la denuncia. Cinque anni più tardi, un'altra azione legale intentata dallo scrittore portò a una importante decisione della Corte suprema. L'Alta corte rifiutò infatti di autorizzare la pubblicazione di una biografia non autorizzata, scritta da Ian Hamilton, che citava lettere mai pubblicate del romanziere.

Della carriera di Salinger, ormai, colpisce più l'invidia dei suoi detrattori e la maniacalità dei suoi ammiratori piuttosto dell'aridità della sua vena creativa. In fin dei conti, l'autore del «Giovane Holden» sarà pure un misantropo ma questo non è un valido motivo per farne l'oggetto di moleste curiosità.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica