Novara - Due persone sono state arrestate nella notte dai carabinieri per tentata estorsione alla famiglia di Mike Bongiorno. Si tratterebbe di due sciacalli. Il fermo dei due, che sono italiani, è stato disposto dalla procura di Verbania che indaga sul trafugamento della salma del presentatore. I due si sarebbero detti pronti a restituire la bara in cambio di alcune centinaia di migliaia di euro. Le indagini dei carabinieri di Arona e Verbania hanno appurato che non avevano nulla a che fare con il sequestro, ma che hanno cercato di approfittare della situazione. Della bara del presentatore, trafugata nella notte tra il 24 e il 25 gennaio scorsi, invece non c’è traccia come pure non si sarebbero mai fatti sentire persone legate al clamoroso furto.
Forse sono sciacalli I due fermati per tentata estorsione ai danni della famiglia Bongiorno potrebbero non essere soltanto degli sciacalli. Gli investigatori stanno cercando di accertare se i due sono legati in qualche modo alla banda che oltre un mese fa ha trafugato la bara dal cimitero di Dagnente, una frazione di Arona, sul lago Maggiore. I due fermati, che non sono residenti in Piemonte, sono stati ascoltati dagli investigatori per tutta la notte.
"Allo stato attuale l’unica cosa che si può dire - spiega Giulia Perrotti, procuratore capo di Verbania - è che i due sono in stato di fermo per avere tentato di estorcere del denaro alla famiglia di Bongiorno. Le indagini proseguono per capire se possono essere stati coinvolti, e in che modo, nel trafugamento della salma".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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