Acqua azzurra, acqua chiara. Sì, ci aspetta un'estate fatta di bagni sicuri e puliti perché mari fiumi e laghi del nostro Paese sono in ottima salute. Lo dimostra il rapporto annuale sulla balneaziona italiana presentato dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, insieme con il nuovo portale Internet attraverso cui i cittadini potranno tenere sotto controllo costante il livello qualitativo dei nostri quasi 5 mila km di costa balneabile, che fanno dell'Italia lo stato europeo con il maggior numero di spiagge.
Secondo lo studio, lo stato delle nostre acque è nettamente migliorata rispetto al 1993. Del resto, i siti balneabili italiani sono i più controllati d'Europa perché, da oltre vent'anni, abbiamo adottato i criteri più restrittivi della direttiva europea che ha finora disciplinato il settore. Una prova? Il 90,8% dei nostri siti balneari è conforme ai valori guida dei parametri microbiologici, contro la media europea ferma all'89%. Considerando i valori obbligatori (meno rigidi dei valori guida) l'Italia ha una copertura del 92,2 % contro una media europea del 95,6%: una contraddizione solo apparente, che si spiega infatti con il fatto che il nostro Paese esercita un numero di controlli per chilometri di costa superiore a quello di tutti gli altri paesi europei: la sorveglianza viene infatti applicata in modo capillare (un punto di campionamento ogni 2 km) su tutta la costa e per periodi più lunghi (sei mesi all'anno), non soltanto ai siti adibiti alla balneazione come fa la maggior parte degli altri Stati europei.
Non solo: l'Italia è l'unico Paese europeo che vieta di bagnarsi nelle zone inquinate, che riapre solo dopo il loro risanamento ambientale e relativo esito favorevole delle analisi eseguite per un intero periodo di campionamento.
Il rapporto - realizzato sulla base dei risultati delle analisi delle acque ottenuti nella stagione balneare precedente, prodotti dalle agenzie regionali per l'Ambiente - evidenzia che dei 5175 chilometri di costa sottoposti a controllo sui 7375 chilometri totali, ben 4969 sono balneabili, pari ad una percentuale del 96%. I restanti 2190 chilometri non sono considerati balneabili in quanto non accessibili al monitoraggio o perché porti o foci di fiumi.
L'altra novità presentata dal ministro della Salute è il nuovo Portale Acque. Si compone di quattro principali sezioni relative alle acque potabili, minerali e termali e di balneazione.
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