Gli adolescenti italiani vivono le loro prime esperienze sessuali sempre prima, in media intorno ai quindici anni, e tendono ad avere una pluralità di partner. Questo è quanto si evince da un rapporto pubblicato dalla S.I.C (Società Italiana Contraccezione), in partnership con il portale Skuola.net. Il panel è stato condotto su una popolazione di circa undicimila studenti, di età compresa tra gli undici e i venticinque anni.
Adolescenti e contraccezione d'emergenza
L’otto di ottobre del 2020, l’Aifa(agenzia italiana per il farmaco) ha stabilito, attraverso la determina numero 998, di rendere possibile per le adolescenti minorenni l’acquisto in farmacia, senza ricetta, di un farmaco a base di ulipristal acetato, anche conosciuto come “pillola dei 5 giorni dopo”, utilizzato come strumento di contraccezione d'emergenza.
La locuzione si usa in riferimento a tutti quei trattamenti contraccettivi che vengono praticati in seguito ad un rapporto sessuale non protetto o non protetto adeguatamente. La connotazione "d’emergenza" sta a indicare l’eccezionalità del ricorso a questi rimedi, che non devono sostituirsi a un regolare metodo contraccettivo.
La terapia farmacologica prevede l’impiego alternativo di due pillole: la prima è quella già citata, da assumersi entro 120 ore dal rapporto. La seconda è la “pillola del giorno dopo”, a base di preparati orali progestinici contenenti levonorgestrel. Quest’ultima pillola deve essere assunta entro 72 ore dal rapporto non protetto.
La maggiore disponibilità di strumenti contraccettivi farmacologici, finalizzati al controllo delle gravidanze indesiderate ma inutili per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, spinge a interrogarsi sulla consapevolezza degli adolescenti riguardo alla contraccezione, nonché sulla loro conoscenza dei pericoli correlati al contagio e alla diffusione di malattie sessualmente trasmissibili.
Come si informano e quanto sanno gli adolescenti sulla contraccezione?
La necessità di una corretta informazione sui metodi di contraccezione si rivela sempre più importante, in un contesto che vede l’età del primo rapporto sessuale abbassarsi costantemente e il numero dei partner aumentare in modo significativo. Il dibattito intorno all’educazione sessuale attraversa da decenni il nostro paese, comprendendo diversi attori sociali.
I soggetti coinvolti sono in prima battuta la scuola, in particolare gli insegnanti e i dirigenti scolastici, gli operatori sanitari, i genitori, i consultori. Lo Stato, attraverso campagne informative e le associazioni, mediante interventi di sensibilizzazione, dovrebbero altresì rivestire un ruolo di primaria importanza.
Nonostante l’esperimento di diversi tentativi, l’obbligo di insegnamento dell’educazione sessuale non è mai stato introdotto nel nostro ordinamento scolastico. Un interessante indagine del Censis rivela che la prima fonte di informazione in ambito sessuale per gli adolescenti risultino essere gli amici e i coetanei, che spesso si documentano su internet senza capacità di discernimento sull’attendibilità delle fonti. A una certa distanza ci sono i genitori, il padre per un ragazzo su tre e la madre, per circa la metà delle ragazze. Il ricorso a un parere qualificato di un medico è ricercato da un adolescente su tre, ma solo il 9% ha effettivamente avuto l'opportunità di riceverlo.
Il report della Società Italiana Contraccezione, citato in precedenza, fa rilevare come l'11% dei giovani sessualmente attivi, che compongono il campione, non usi alcun contraccettivo. La percentuale sale al 42% per i minori di quattordici anni. Il 12% degli intervistati ritiene che lavarsi con la Coca Cola dopo l'amplesso prevenga il concepimento, mentre quasi quattro su dieci (il 38%) pensano sia impossibile generare un figlio, se il rapporto avviene entro 24 ore dalla fine del ciclo mestruale. Analizzando una recente ricerca del Censis, datata 2017, si evince come su un panel di 1000 giovani interpellati, ben il 15% ritenga che il coito interrotto sia un efficace metodo per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Sono ancora pochi, in Italia, i giovani che fanno ricorso al "doppio olandese", cioè all'utilizzo combinato di preservativo e pillola anticoncezionale. Quest'accoppiata è considerata la soluzione più sicura per prevenire gravidanze indesiderate e, contemporaneamente, difendersi dalle patologie a trasmissione sessuale.
Adolescenti e malattie sessualmente trasmissibili
Sifilide, gonorrea, ma anche clamidia, Papilloma Virus e Aids sono patologie piuttosto diffuse tra i giovani. Studi condotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Istituto Superiore di Sanità rilevano come l’adolescenza sia il periodo più a rischio per la loro trasmissibilità. Nonostante ciò, secondo un'indagine sui comportamenti sessuali dei ragazzi, promossa dall'associazione Paidòss e condotta su 1400 soggetti tra i 15 e i 25 anni, il 73% dei giovani non conosce nemmeno cinque tra le principali malattie a trasmissione sessuale.
La clamidia è una patologia subdola, essendo asintomatica nella metà dei casi per gli uomini e addirittura nell'80% dei casi per le donne. L'assenza di sintomi non fa rima con minor pericolosità: se non curata, la clamidia può condurre alla sterilità.
Sifilide e gonorrea, invece, stanno vivendo un revival preoccupante. Secondo un rapporto dell'Aidoi, l'Associazione italiana dei dermatologi, i casi di sifilide sono aumentati del 400% tra il 2000 e il 2017, mentre la gonorrea ha visto, in Europa, un raddoppio delle infezioni tra il 2008 e il 2013.
Il papilloma virus Hpv è tra le più diffuse malattie sessualmente trasmissibili, specilmente nella fascia d'età compresa tra i 15 e i 25 anni. Nelle varianti più gravi, questa malattia può condurre al tumore della cervice uterina e avere ripercussioni sulla fertilità. La vaccinazione, in Italia offerta gratuitamente per le bambine a partire dagli 11 anni, è il metodo più efficace e sicuro per prevenire il rischio di infezione da Hpv.
Tra gli adolescenti, l’uso del profilattico è considerato uno strumento efficace più per la prevenzione di eventuali gravidanze indesiderate che per la protezione della propria salute, e di quella del partner, dal contagio e dalla diffusione di malattie sessualmente trasmissibili.
Test e strumenti di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili negli adolescenti
La asintomaticità di alcune malattie sessualmente trasmissibili, combinata alla vergogna che talvolta ancora si prova nel trattare queste tematiche, si traducono in una
certa riluttanza dei giovani a sottoporsi ad esami. Un efficace protocollo di prevenzione prevederebbe che gli adolescenti sessualmente attivi siano sottoposti annualmente a questi controlli:- coltura del secreto cervicale (femmine) e test su urine (maschi) per la gonorrea;
- ricerca della clamidia sul fluido cervicale (femmine) o nelle urine (maschi);
- sierologia per sifilide: se area endemica o adolescenti “ad alto rischio”;
- PAP test per papilloma virus.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.