Anemia, la dieta per contrastarla

Carenza di ferro e livelli troppo bassi, ecco l'anemia, tutte le indicazioni per riconoscerne i sintomi, tra prevenzione, cura e dieta adeguata

Anemia, la dieta per contrastarla

L'anemia è nota anche come anemia sideropenica ed è legata ai livelli di ferro presenti nel sangue e a un'eventuale carenza, infatti in latino la parola sìderos significa ferro e penìa invece povertà. Conosciuta anche come anemia marziale, la problematica rimarca l'importanza del ferro per l'organismo, in particolare per il trasporto di ossigeno nel sangue. Del resto il ferro riveste un ruolo importante per la salute personale, perché contribuisce alla formazione dell'emoglobina. Una proteina importante presente nei globuli rossi, responsabile del trasporto di ossigeno nei tessuti e nel sangue, come già accennato. Scopriamo cos'è l'anemia, le cause, i sintomi e il ruolo di una dieta equilibrata.

Anemia, cause e sintomi più comuni

Stanchezza e carenza di ferro

Una carenza di ferro può indicare la presenza dell'anemia che, in questo caso, è definita sideropenica. Ma la condizione si può presentare anche a fronte di altre condizioni come, ad esempio, una carenza di vitamina B12 e di folati, oppure per un'infiammazione a livello del midollo osseo quale centro della produzione dei globuli rossi. Anche l'insufficienza renale cronica può incidere, impattando sulla produzione di eritropoietina ovvero l'ormone che regola la produzione di globuli rossi. Ci sono anche una serie di condizioni maggiormente invalidanti quali le mielodisplasie, le leucemie, i mielomi e linfomi. Infine tra le cause che possono causare l'anemia sono presenti sanguinamenti ed emorragie, in alcuni casi di tipo latente e occulto all'interno del corpo, oppure durante la gravidanza e l'allattamento, a causa di interventi e operazioni chirurgiche riguardanti il tubo digerente, fino a una serie di difetti metabolici quali le malattie intestinali, la celiachia. Senza dimenticare l'alimentazione che può favorire la condizione, se non scelta in modo equilibrato e adeguato. La problematica si palesa attraverso una serie di sintomi comuni e ricorrenti, quali:

  • spossatezza
  • stanchezza e debolezza
  • mal di testa e insonnia
  • irritabilità
  • affanno, fiato corto
  • pallore, mani e piedi freddi
  • dolore toracico
  • unghie fragili, caduta dei capelli
  • bruciore alla gola
  • vertigini
  • formicolio alle gambe

Rimedi e alimentazione mirata

Spinaci

Per verificare i livelli di ferro nel sangue il medico dovrà prescrivere gli esami del sangue per valutare i quantitativi di ferritina, cioè il ferro di scorta nel fegato, ma anche la sideremia, quello che circola nel sangue, e la transferrina la proteina responsabile del trasporto del ferro nel sangue. Il medico potrà prescrivere l'assunzione di integratori e medicinali specifici, e in caso di mancata risposta suggerire esami e test mirati. Per prevenire questa condizione è necessario seguire un'alimentazione varia, equilibrata, ben bilanciata, che includa necessariamente cibi ricchi di ferro sia di origine animale che vegetale.

Nel primo caso caso si parla di ferro eme ovvero facilmente assimilabile dall'organismo e presente nella carne, come ad esempio quella rossa, da assumere non più di due volte la settimana e da alternare con prosciutto o bresaola, seguita da carne di tacchino, carne di maiale, frattaglie, fegato, pesce, tuorlo d’uovo, vongole e frutti di mare. I cibi di origine vegetale sono considerati non eme, con un processo di assorbimento più complesso ma che può trovare sostegno nell'integrazione della vitamina C. I più comuni sono la frutta e la verdura, in particolare a foglia verde scuro, ad esempio rucola, spinaci, ma anche le erbe aromatiche come prezzemolo, rosmarino, basilico.

Se combinati con alimenti ricchi di vitamina C ne migliorano l'assorbimento, ad esempio pomodori, kiwi, fragole, agrumi. Il ferro è molto presente anche nei legumi quali ceci e lenticchie, nei funghi secchi, nella frutta secca soprattutto mandorle e pistacchi, nelle alghe e nel cacao amaro.

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