Broncopneumopatia cronica ostruttiva, una cellula immunitaria contribuisce allo sviluppo

A individuare il processo di sviluppo di questa cellula immunitaria, gli scienziati della Washington University School of Medicine di St. Louis

Broncopneumopatia cronica ostruttiva, una cellula immunitaria contribuisce allo sviluppo

La broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO è una grave malattia respiratoria provocata dal restringimento patologico delle vie aeree e dell'albero bronchiale. Il termine "broncopneumopatia" è collegato al fatto che il disturbo causa il deterioramento di bronchi e polmoni. L'aggettivo "cronica" si riferisce al suo decorso lento, progressivo e irreversibile. L'attributo "ostruttiva" indica, infine, l'ostruzione delle vie aeree che è la caratteristica principale della malattia stessa. Secondo recenti stime ne soffrirebbero circa 329 milioni di individui, ovvero il 4,8% della popolazione mondiale.

Gli scienziati della Washington University School of Medicine di St. Louis hanno individuato una cellula immunitaria, nota come cellula dendritica, che sarebbe implicata nello sviluppo della broncopneumopatia cronica ostruttiva. Questa cellula a volte viene attivata in seguito a un'infezione virale. Lo studio è stato pubblicato su "The Journal of Immunology". Nello specifico, analizzando i topi con'infezione virale che li rende inclini a sviluppare malattie polmonari croniche, i ricercatori hanno dimostrato che le cellule dendritiche comunicano con le cellule di rivestimento delle vie aeree. Tale comunicazione fa sì che queste ultime aumentino la loro crescita e i segnali infiammatori.

L'nfiammazione, dunque, oltre ad accrescerle fa sì che le cellule di rivestimento delle vie aeree producano muco in eccesso, con conseguenti difficoltà respiratorie e tosse. Il prossimo passo degli scienziati sarà quello di capire come un'infezione virale che sembra essere stata eliminata dall'organismo possa comunque innescare una broncopneumopatia cronica ostruttiva. Al momento, la teoria più accreditata riguarda l'esistenza di un preciso interruttore che, una volta attivato, dà vita alla risposta negativa. In passato, quest'ultimo era stato identificato nel rivestimento delle vie aeree, ma la nuova ricerca sostiene che la cascata inizi proprio nelle già menzionate cellule dendritiche.

Il loro compito è quello di individuare un patogeno invasore e di attivare l'adeguata risposta immunitaria. Il problema si verifica quando, a minaccia passata, le cellule non si spengono correttamente. Oltre alla broncopneumopatia cronica ostruttiva, nei soggetti sensibili potrebbero prendere piede anche altre malattie come l'asma e l'infezione da Covid.

Secondo gli studiosi, in attesa di ulteriori conferme, alti livelli di cellule dendritiche nei pazienti ospedalizzati potrebbero servire da avvertimento ai medici. Infatti, poiché per questi individui è alto il rischio di sviluppare patologie gravi, sarebbe opportuno mettere a disposizione interventi respiratori e di altre terapie di supporto.

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