Colpisce tra i 60 e i 100mila italiani e generalmente si manifesta nei giovani adulti, anche se si calcola che nel 20-25% dei casi esordisca in età pediatrica. La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica a carico dell'intestino crasso. Inizialmente interessa il retto, ma poi può estendersi anche a tutto il colon. A differenza del morbo di Crohn, questa patologia attacca solo gli strati superficiali del lume intestinale, senza estendersi a quelli sottostanti. Ad oggi non si conosce ancora l'esatta causa di origine e molte ipotesi formulate in passato non sono più valide.
Ad esempio lo stress, ritenuto uno dei fattori scatenanti principali, può solo favorire l'esacerbazione della colite ulcerosa. Secondo gli studiosi si dovrebbe focalizzare l'attenzione sulla teoria immunitaria e su quella dell'ereditarietà. Taluni credono che la malattia sia scatenata da un virus o da un batterio che provoca una risposta infiammatoria esagerata. Questa, a sua volta, altera il metabolismo delle cellule che costituiscono la mucosa intestinale. Secondo altri, l'alterazione è strettamente collegata ad allergeni di origine alimentare, batterica e autogena. Un ruolo chiave è ricoperto altresì dalla genetica individuale. Diverse ricerche epidemiologiche hanno infatti evidenziato una maggiore incidenza della patologia tra i famigliari di un individuo che ne è affetto.
Le manifestazioni della colite ulcerosa variano in base alla localizzazione e alla severità del processo infiammatorio. Se questo rimane confinato in sede rettale, il paziente può avvertire sanguinamento e tenesmo, ovvero uno spasmo doloroso dell'ano accompagnato da una sensazione di urgente bisogno di defecare. Quando l'infiammazione si estende per via ascendente, i sintomi diventano più fastidiosi. Si ricordino le scariche diarroiche miste a sangue, l'affaticamento, la perdita di peso, i dolori addominali e la sudorazione notturna. Le manifestazioni presentano carattere recidivante, episodi acuti si alternano a periodi di totale remissione. La diagnosi viene effettuata tramite colonscopia a cui segue l'esame istologico delle biopsie prelevate.
La terapia di prima linea nelle forme lievi è la mesalazina, un antinfiammatorio da assumersi per bocca e per clismi. Per le forme moderate-severe è indicato il cortisone. Da tempo, inoltre, sono a disposizione farmaci biotecnologici anti-TNF-alfa. Si tratta di anticorpi monoclonali efficaci nel controllare la malattia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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