Da tempo esperti e organizzazioni sociali ci avvertono dei potenziali (potremmo anche dire scontati) rischi per la salute mentale causati dalla crisi economica. Ma fino a qualche giorno fa nessuna ricerca aveva dimostrato chiaramente, dati alla mano, in cosa consistono questi rischi.
Uno studio condotto da ricercatori spagnoli e pubblicato sulla rivista European Journal of Public Health rivela un aumento dei disturbi mentali tra i maschi (dal 15% del 2006 al 17% del 2012), in contrasto con quanto rilevato nel gruppo delle donne, che passano dal 25% del 2006 al 23% del 2012.
L'aspetto interessante di questa ricerca è legato al fatto che tale fenomeno nei maschi non è omogeneo, ma legato all'età e alle condizioni socio-economiche.
In base a quanto riportato, pare infatti che i maschi che stanno (psicologicamente) peggio siano quelli della fascia d'età 35-54, in prevalenza capifamiglia, che svolgono lavori soprattutto manuali. Il disagio psicologico è stato misurato attraverso la somministrazione di un questionario, utilizzato nel progetto europeo SOPHIE (Evaluating the Impact of Structural Policies on Health Inequalities and their Social Determinants, and Fostering Change), che misura la presenza di sintomi d'ansia e depressivi. Ebbene, ansia e depressione aumentano come prevedibile soprattutto in presenza di disoccupazione e/o di peggioramento delle condizioni economiche.
Al contrario, le femmine sembrano mostrare un certo miglioramento da un punto di vista psicologico nonostante la crisi economica.
Dati certamente indiscussi, forse un po' prevedibili. Attendiamo con ansia uno studio sulle soluzioni, magari anche più concrete, per uscire al più presto da questo castigo.
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