Finalmente è arrivato anche in Italia il nuovo farmaco innovativo per curare il diabete e le sue complicanze.
Il nuovo farmaco è prodotto da Novo Nordisk. Non è altro che l’antagonista del recettore GLP-1. La sua somministrazione viene eseguita solo una volta a settimana. Permetterebbe non solo di contrastare la malattia ma anche allo stesso tempo perdere peso, monitorare la glicemia e ridurre i rischi cardiovascolari.
Il diabete è una malattia molto diffusa nel mondo. Non pare destinata a fermarsi nei prossimi anni. Attualmente i malati di diabete nella nostra nazione rappresentano circa il 5% della popolazione. Si stima che colpirà entro il 2030 circa cinque milioni di abitanti dello Stivale, cioè circa il 9%. A diffondere questi dati sono stati gli esperti riuniti a Milano in un evento organizzato da Novo Nordisk per la presentazione del nuovo innovativo farmaco contro il diabete. È stato chiamato semaglutide ed offre innumerevoli speranze per chi combatte quotidianamente con questa patologia. È rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale e può essere prescritto dal medico diabetologo nell'ambito del piano sanitario del paziente. Viene somministrato per iniezione attraverso una speciale penna pre-riempita. Viene utilizzato solo una sola volta a settimana indipendentemente dai pasti. È considerato un farmaco innovativo perché è capace di simulare l'azione di un ormone umano che viene prodotto dall'intestino al passaggio del cibo.
Rispetto ai farmaci disponibili svolge una migliore efficacia nel controllo della glicemia, del peso corporeo e benefici per il cuore, riducendo così il rischio di complicanze del diabete. È ciò che precisa il Dott. Agostino Consoli, Professore di Endocrinologia dell'Università G. D'Annunzio di Chieti-Pescara. Il nuovo farmaco è un omologo al 94% del Glp-1, ormone presente nel nostro organismo che agisce sulla regolazione del glucosio e della sensazione di appetito. Secondo gli studi scientifici alla base dell’elaborazione di questo nuovo farmaco, circa il 79% dei pazienti raggiunge quello che viene definito l’obiettivo terapeutico.
Grazie a questo risultato la nuova terapia ha avuto il via libera da parte dell’Ada/Easd 2018 anche per la cura delle fasi iniziali della malattia.
Abbassare anche di un solo punto percentuale il livello di emoglobina glicata, l’indicatore che misura l’efficacia della terapia, permette di ridurre di molto le possibili complicanze del diabete di tipo 2. Combattere questa patologia significa registrare circa il 37% in meno di patologie di carattere micro vascolare, circa il 14% in meno di infarti cardiaci, il 12% in meno di ictus, e il 21% in meno di decessi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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