Dormire poco danneggia il cuore

Uno studio ha notato come una regione del cervello coinvolta nel sonno, legata al midollo osseo, sia in grado di aumentare la produzione di globuli bianchi che causano l'aterosclerosi

Dormire poco danneggia il cuore

Dormire, per molte persone, risulta essere un toccasana e uno dei piaceri della vita. A favore di questo pensiero giunge oggi un nuovo studio che pone l'accento sul legame tra le ore di sonno e lo sviluppo di problemi legati al nostro organo più importante, il cuore.

Uno studio recente, dunque, condotto sui topi ha dimostrato che chi di essi non aveva riposato a sufficienza poteva incorrere nello sviluppo dell'aterosclerosi, una malattia che vede la formazione di placche e il conseguente accumulo sulle pareti interne delle arterie. Il team di scienziati del Massachusetts General Hospital di Boston ha affermato che il loro studio è il primo a dimostrare che una regione specifica del cervello viene coinvolta nel sonno ed è legata al midollo osseo e può aumentare la produzione di globuli bianchi che possono causare l'aterosclerosi.

Intanto, la National Sleep Foundation, organizzazione non profit, ha raccomandato agli adulti di dormire tra le sette e le nove ore a notte. Già nel 2015 uno studio ha dimostrato che circa il 50% degli adulti statunitensi dormono meno delle ore raccomandate. Il sonno non sufficiente, inoltre, aumenta il rischio di obesità, diabete, malattie cardiache e anche di cancro, anche se i ricercatori non hanno ancora scoperto i meccanismi che causano ciò.

L'autore capo dello studio, il dottor Filip Swirski, professore associato al Massachusetts General e alla Harvard Medical School, intervistato da DailyMail.com ha dichiarato: "Abbiamo iniziato con la premessa che sappiamo che il sonno fa bene al cuore, è buono per la salute cardiovascolare, e le interruzioni del sonno fanno male alla salute e lo sappiamo da molto tempo. La nostra domanda era: 'Come?' Volevamo esplorare questo noto fattore di rischio allo scopo di identificare potenzialmente percorsi tissutali, cellulari o molecolari che possano spiegare questa connessione."

Lo studio, pubblicato su Nature, ha visto protagonisti alcuni topi sono divisi in due gruppi. Al primo gruppo è stato concesso di dormire ininterrottamente per almeno sette ore, mentre all'altro il sonno è stato più volte interrotto. Si è notato che i topi che hanno dormito meno hanno avuto più placche arteriose nei vasi sanguigni rispetto ai topi che hanno dormito più serenamente.

I topi che hanno avuto il sonno interrotto hanno sviluppato anche livelli più alti di due globuli bianchi, monociti e neutrofili, che svolgono un ruolo nell'aterosclerosi. I ricercatori hanno quindi scoperto che l'ipocretina, un ormone prodotto nella regione dell'ipotalamo, che si interessa della veglia e dell'appetito, controllava la produzione di globuli bianchi nel midollo osseo. Il calo dei livelli dell'ormone ha portato a livelli alti di monociti e neutrofili che conseguentemente hanno sviluppato l'aterosclerosi.

In merito, sempre il dottor Swirski ha precisato: "L'individuazione di un legame tra la regione del cervello che promuove la veglia, l'appetito e il modo in cui comunica direttamente con il midollo osseo è stata una sorpresa. Sappiamo che le cellule del midollo osseo combattono le infezioni e sono collegate al cancro e alle malattie cardiovascolari. Abbiamo altre domande a cui dobbiamo rispondere."

Infine, Swirski ha concluso auspicando un cambiamento nel modo di percepire il sonno tra gli adulti e l'importanza che esso riveste nella vita: "Le persone si vantano di come non dormono abbastanza perché sono

così occupate. Abbiamo bisogno di cambiare quella percezione e fare in modo che le persone si rendano conto che saranno più produttive, più sane e più felici se manterranno un normale ciclo del sonno di alta qualità."

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