Continuano a sorgere dei dubbi riguardo la possibilità che anche chi già si è sopposto alla prima dose del vaccino contro il Covid, sia ancora in grado di trasmettere il virus. La Gran Bretagna è una delle nazioni in cui il programma di vaccinazione sta andando meglio, secondo i dati: già 6 milioni di persone immunizzate per la prima volta con un record di 478 mila somministrazioni in un solo giorno. Si è comunque vicini, nonostante ciò, alla tragica cifra di 100 mila morti. Proprio per questo, il primo a mettere in guardia sull'eventualità della trasmissione, nonostante la prima dose per l'immunizzazione, è Jonathan Van Tam, vicecapo della sanità del Regno Unito nonché consulente del governo, il quale dichiara: "Anche le persone che sono state vaccinate con due dosi potrebbero trasmettere il Covid a chi non ha ancora ricevuto il farmaco, per questo è importante continuare a seguire le regole". Il professore, inoltre, ha aggiunto: "Il vaccino può evitare di ammalarsi in modo grave ma non sappiamo ancora se impedisce il contagio".
Antonella Viola, docente di patologia nell'Università di Padova, in un'intervista rilasciata al Corriere.it rassicura affermando che, contrariamente a ciò che dice Jonathan Van Tam, la comunità scientifica è ottimista: "I dati pre-clinici di Pfizer e Moderna sui macachi vaccinati mostrano che il virus non è più in grado di replicarsi nelle vie respiratorie superiori e quindi che gli animali non sono più contagiosi". Nonostante non si abbiano ancora dei dati certi riguardo la cosiddetta "immunità sterilizzante", a far ben sperare è che anche il trial clinico di Moderna va in questa direzione. Da questo, infatti, emerge: "una percentuale inferiore di persone risultate positive rispetto al gruppo di controllo, dopo la vaccinazione".
Nessun vaccino è completamente efficace: "Su 100 persone vaccinate, nel caso di Pfizer e Moderna, ci saranno cinque soggetti non protetti che svilupperanno la malattia e quando parliamo di grandi numeri il cinque per cento diventa una cifra importante" ci fa sapere la dottoressa Viola. Da qui nasce, dunque, la necessità di continuare ad utilizza la mascherina e tutte le protezioni necessarie, almeno fino a quando non si avrà la certezza che il vaccino blocchi la trasmissibilità.
Dovrà prevalere il "senso di responsabilità
collettiva" e tutte le misure dovranno restare invariate fino a che, aggiunge la dottoressa Viola: "non raggiungeremo l'immunità di gregge, semmai la raggiungeremo, o per lo meno una circolazione virale molto più bassa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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