"Ho chiuso il gas?": il disturbo ossessivo compulsivo è sempre in agguato

Il disturbo ossessivo compulsivo è molto diffuso: ecco quali sono i sintomi più comuni e come si fa a riconoscerlo e a conviverci

"Ho chiuso il gas?": il disturbo ossessivo compulsivo è sempre in agguato

Bisogno di estremo ordine e pulizia, l'ossessione per gli interrogativi disturbanti o indesiderati, la ripetizione di gestualità e abitudini. Sono queste alcune delle caratteristiche di chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo, un problema molto comune che non va sottovalutato, soprattutto nei momenti di stress.

Alcune delle abitudini fanno parte di alcuni schemi mentali per ridurre la tensione associata a un particolare evento - dalle interrogazioni a scuola all'incontro con persone nuove, fino a manifestazioni pubbliche in cui si ha un ruolo. Tra queste abitudini c'è per esempio lavarsi le mani svariate volte - causando anche problemi all'epidermide. Inoltre vi è anche associato il terrore per germi, batteri, acari, tanto che si arriva a pulire maniacalmente la casa o a non utilizzare bagni pubblici - ma anche panchine del parco, sedie in una scuola, in un ospedale o in una biblioteca.

Tra le gestualità principali - che per esempio possono essere ripetute un numero variabile di volte, una sorta di numero magico senza il quale non ci si sente al sicuro - c'è il controllo di porte e finestre, portiere dell'automobile, ricerca di chiavi o portafogli anche se si hanno in tasca o in borsa ma anche se il gas è chiuso o aperto. A volte queste gestualità costituiscono un'aggravante al problema, perché si perde tanto tempo prezioso e lo stress quotidiano cresce.

Inoltre, con il disturbo ossessivo compulsivo, si sente il bisogno di essere continuamente rassicurati, perché ci si sente insicuri, nel lavoro o a scuola ma anche nella vita sentimentale o in famiglia.

Queste persone, infine, possono anche avere pensieri violenti che non vorrebbero avere e questo costituisce una paura da cui ci si sente ossessionati, come l'eventualità di tradire il partner o fare del male ai propri genitori, fratelli o molto più spesso figli. La psicanalisi costituisce un valido aiuto al disturbo ed è consigliata nel caso si riscontrassero questi sintomi.

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