Influenza, in arrivo quattro virus: ecco come riconscerli

L'Istituto superiore di sanità attende la prossima stagione influenzale. Al Nord sono stati accusati sintomi molto simili: ma per i medici non si tratta di influenza, ma di altri virus

Influenza, in arrivo quattro virus: ecco come riconscerli

L'Istituto superiore di Sanità aspetta la prossima epidemia di influenza. Come spiega Gianni Rezza, a capo del dipartimento malattie infettive, è difficile dare delle anticipazioni. Sicuramente i sintomi inizieranno ad arrivare a novembre e sono quelli inconfondibili: febbre improvvisa sopra i 38 gradi, tosse, mal di gola, brividi e dolori muscolari. Ma attenzione a usare gli antibiotici. Salvo casi di complicanze, è meglio evitarli.

Intanto, sono molti nelle regioni del Nord ad accusare i primi malanni. Ma non è l'influenza. Come spiega Il Corriere "sono microrganismi di altro genere (parainfluenzali, adenovirus e rinovirus). Ogni anno attaccano tra il 4 e il 12% della popolazione. Causano problemi alle vie respiratorie quindi tosse, mal di gola e raffreddore con un po' di febbre. Disturbano per 3-4 giorni senza richiedere in via generale il ricorso a farmaci, tanto più agli antibiotici che non servono come contrasto a un'infezione virale".

Il sistema Influnet, basato sul monitoraggio dei cosiddetti medici "sentinella" ha già avviato il controllo della popolazione. Sono attesi quattro virus nella stagione influenzale 2018-2019: tutti compresi nel vaccino, che è appunto quadrivalente.

Le Regioni sono in procinto di avviare la campagna di vaccinazione con offerte gratuite per le persone più fragili: over 65, donne nel secondo e terzo mese di gravidanza, bambini, persone fra i 6 e 65 anni con malattie croniche e tutti gli operatori di servizi pubblici, veterinari, polizia e vigili del fuoco. Si consiglia dicembre come periodo di profilassi.

La cultura del vaccino è particolarmente importante. L'anno scorso solo il 2% delle gestanti si è vaccinato.

Ma, spiega Vito Trojano, vicepresidente di Sigo, società italiana di ginecologia, "i virus si possono trasmettere al feto o al bambino e i piccoli hanno difese molto ridotte perché non si sono ancora sviluppati. Si possono avere problemi a ridosso del parto e durante l' allattamento".

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