Quali sono i sintomi della carenza di potassio?

Gravi situazioni di deficit di questo minerale possono essere pericolose per la salute e si esprimono attraverso disordini della contrazione muscolare cardiaca

Quali sono i sintomi della carenza di potassio?

Indissolubile dal sodio con il quale stabilisce rapporti essenziali per la sopravvivenza delle cellule, il potassio è un minerale indispensabile per almeno quattro processi fisiologici. Innanzitutto assicura lo scambio idro-salino cellulare e la contrattilità della muscolatura liscia e striata. Poi partecipa alla regolazione della pressione arteriosa e al corretto funzionamento dell'apparato endocrino. Nel sangue e nelle cellule esso si presenta sotto forma di ioni positivi che l'organismo, da solo, non è in grado di sintetizzare. Ecco, dunque, che la sua assunzione avviene tramite l'alimentazione, in particolare con il consumo di frutta (banane, albicocche, agrumi, fichi, kiwi, uva, prugne), verdura (pomodori, asparagi, broccoli, spinaci, carciofi, lattuga, indivia, cavoli, rucola, patate), frutta secca (pistacchi, mandorle, arachidi, nocciele, noci), pollame e pesce.

Si può parlare di carenza di potassio (quella che in termini medici viene definita ipopotassiemia o ipokaliemia) quando la sua concentrazione nel sangue è inferiore a 3,5 mEq/l. Generalmente lievi carenze non provocano disturbi pericolosi. Diversamente, invece, una grave ipokaliemia può risultare anche fatale, per la comparsa di disordini della contrazione muscolare cardiaca. Le cause del deficit di questo minerale sono numerose e comprendono: disturbi dell'apparato digerente che provocano vomito o diarrea protratti, intenso esercizio fisico, sudorazione profusa, perdita di liquidi. Ancora eccesso di sodio nella dieta, sindromi da malassorbimento e abuso di liquirizia e di determinati diuretici. Alla base di una ipopotassiemia possono, altresì, esserci patologie più serie, tra cui: cirrosi epatica, diabete insipido, sindrome di Cushing. Sotto la lente di ingrandimento, poi, la prolungata assunzione di cortisonici.

Come già accennato una lieve carenza di potassio non è associata a disturbi rilevanti per la salute. Essa si esprime attraverso sintomi la cui intensità varia da individuo a individuo. I segni clinici più noti sono: scarso appetito, crampi muscolari, astenia e stitichezza. Talvolta possono comparire anche manifestazioni di ipereccitabilità neuromuscolare, facilmente riconoscibili per via dei guizzi improvvisi e delle fascicolazioni spontanee che colpiscono i muscoli. Devono, invece, destare preoccupazione le forme più gravi di ipopotassiemia. Tali condizioni, infatti, sono in grado di determinare ipoventilazione fino alla paralisi respiratoria, bradicardia e aritmia rilevabili con alterazioni del tracciato elettrocardiografico. E anche paralisi flaccida, iporeflessia tendinea, ileo paralitico e poliuria.

La correzione di una lieve carenza di potassio è affidata all'alimentazione. È indispensabile aumentare il consumo di alimenti vegetali e ridurre l'apporto di sodio. Eventualmente la dieta può essere coadiuvata da integratori specifici da assumersi per via orale. Essi sono particolarmente indicati durante i mesi caldi e umidi e negli atleti impegnati in sforzi prolungati. L'eccessiva sudorazione, infatti, favorisce la perdita del minerale.

Non si deve, tuttavia, eccedere con i dosaggi consigliati poiché l'eccesso di potassio è pericoloso quanto un suo deficit. Solo nei casi più gravi o quando risulta impossibile una sua assunzione oralmente, esso viene somministrato per via endovenosa.

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