Sanità, si dimette il presidente dell'Iss Walter Ricciardi

Il mandato sarebbe scaduto ad agosto 2019. In un'intervista dice: "Il governo ha posizioni opinabili"

Sanità, si dimette il presidente dell'Iss Walter Ricciardi

Il presidente dell'Istituto superiore di sanità, il professor Walter Ricciardi, si è dimesso dopo quattro anni alla guida dell'ente. Lo ha comunicato lo stesso Istituto in una nota. Nel primo anno all'Iss, a partire da luglio 2014, Ricciardi aveva ricoperto il ruolo di commissario. Da settembre 2015 l'allora ministro Beatrice Lorenzin lo aveva nominato presidente. Il mandato sarebbe scaduto ad agosto 2019.

L'Iss è un organo tecnico-scientifico che svolge funzioni di ricerca e sperimentazione in materia di salute pubblica sotto la vigilanza del Ministero della salute. Proprio nelle mani del ministro Giulia Grillo, Riccardi ha consegnato le sue dimissioni. Secondo quanto scrive Repubblica, alla base della decisione ci sarebbero contrasti con il governo.

E in un'intervista il professore spiega: "Non posso nascondere che per quanto mi riguarda questo governo ha presentato posizioni opinabili, soprattutto sui vaccini, sulla salute dei migranti e sullo smaltimento dei rifiuti. Non mi riferisco alla ministra Grillo, ma ad altri esponenti dell'esecutivo". Poi l'affondo: "Per la sanità in Italia serve uno sforzo maggiore". Ricciardi continuerà a rappresentare il nostro paese nell'Executive Board dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

"Ritorno alle attività di ricerca, d'insegnamento all'Università Cattolica del Sacro Cuore e professionali con le quali penso di poter contribuire in modo produttivo allo sviluppo scientifico, economico e sociale del Paese", spiega ancora Ricciardi, che poi ha ringraziato il ministro Grillo "per la fiducia che mi ha espresso".

L'Istituto superiore di sanità ora potrebbe venire commissariato per il tempo necessario a indire il bando per la scelta del nuovo presidente. La nomina sarà poi effettuata dal Ministero della Salute.

L'addio di Ricciardi è l'ultimo in una serie di abbandoni che vedono coinvolto il sistema sanitario nazionale: il direttore dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Stefano Vella, si era dimesso ad agosto dopo il caso della nave Diciotti; mentre il direttore generale di Aifa Mario Melazzini non è stato rinnovato e il Consiglio superiore di sanità è stato azzerato dal ministro Grillo in largo anticipo sulla scadenza del mandato.

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