Quando l'attività delle ghiandole sebacee subisce un'alterazione con conseguente iperproduzione del loro secreto chiamato sebo, viene a instaurarsi una condizione nota come seborrea. Questa, che colpisce a qualsiasi età e che riguarda in particolar modo gli uomini, si caratterizza per la formazione di chiazze cutanee arrossate e pruriginose, associate a piccole scaglie di colore bianco. Qualora interessi il cuoio capelluto, una delle manifestazioni ricorrenti è la forfora, sia secca che grassa. In età infantile può assumere la forma di crosta lattea o di eritema da pannolino. Normalmente il sebo protegge la pelle dalla disidratazione e svolge una blanda azione antibatterica. Al contrario, l'eccesso di tale materiale adiposo, provoca inestetismi vari spesso dissimili per aspetto e localizzazione. Se compare in età puberale, la seborrea può rappresentare l'anticamera dell'acne.
L'eziologia di questo disturbo è multifattoriale, nella maggior parte dei casi, infatti, è l'esito di varie patologie infiammatorie. Da non sottovalutare, dunque, i fattori ambientali (contatto del cuoio capelluto con sostanze irritanti), quelli dietetici (malnutrizione, consumo eccessivo di alcol), psicologici (stress), igienici (eccessiva o scarsa igiene personale), endocrini (intensa sintesi di androgeni). Ancora fattori di origine infettiva (alterazione della flora cutanea, disordini del sistema immunitario), utilizzo di cosmetici aggressivi o troppo grassi, sindrome dell'ovaio policistico. La seborrea, oltre che da un eccesso di sebo, può essere altresì causata da un cambiamento della sua composizione, sia fisiologico, sia indotto da particolari microrganismi, come la Malassezia furfur o Pityrosporum. Esso è responsabile della presenza di forfora e della cosiddetta dermatite seborroica.
Uno dei sintomi tipici della seborrea è la comparsa sul viso, ma anche sulla parte superiore del dorso, di una patina lucida e untuosa. La pelle appare asfittica, ovvero secca e ruvida al tatto e ciò è dovuto all'impossibilità del sebo di trovare uno sbocco all'esterno dei follicoli, con conseguente formazione di comedoni. Spesso questa condizione precede e accompagna le lesioni acneiche: papule, pustole, noduli, cisti, punti bianchi e punti neri. L'eccessiva produzione di sebo a livello del cuoio capelluto genera forfora grassa caratterizzata da squame spesse e giallastre e alopecia. I capelli sono unti e talvolta emanano un particolare odore rancido. Nei lattanti, come già accennato, la seborrea è implicata nella formazione della cosiddetta crosta lattea che regredisce in maniera spontanea. Se non trattato in maniera adeguata, il disturbo si traduce in dermatite seborroica.
Si tratta di uno stadio infiammatorio della pelle (eczema) che porta alla perdita di squame untuose dal cuoio capelluto, ma anche da altre zone ricche di ghiandole sebacee: sopracciglia, lati del naso, area posteriore delle orecchie, inguine e ascelle.
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