Sindrome da apnee ostruttive del sonno, come si manifesta?

Questo disturbo, oltre a deteriorare il riposo notturno, è spesso causa di incidenti automobilistici o sul lavoro anche fatali

Sindrome da apnee ostruttive del sonno, come si manifesta?

Secondo recenti dati epidemiologici pubblicati dal Ministero della Salute e ottenuti mediante polisonnografia nei soggetti tra i 40 e gli 85 anni, la sua prevalenza è del 49,7% nel sesso maschile e del 23,4% nel sesso femminile. Nonostante possa manifestarsi a qualsiasi età, colpisce di gran lunga gli individui con più di 40 anni. La sindrome da apnee ostruttive del sonno o OSAS (dall'inglese Obstructive Apnea Syndrome) è un disturbo respiratorio che si manifesta con un momentaneo blocco della respirazione durante il riposo notturno. Ripetuti episodi di questo fenomeno vengono associati ad una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue e a una ridotta quantità e/o qualità del sonno. Si identificano due sottotipi: l'apnea ostruttiva del sonno e l'apnea centrale del sonno. Quest'ultima si differenzia dalla prima in quanto caratterizzata da alterazioni dello stimolo a respirare, in assenza di un'ostruzione delle vie aeree. Tale forma, che dipende dal cervello, è tipica di pazienti che soffrono di scompenso cardiaco congestizio o di malattie neuromuscolari (sclerosi laterale amiotrofica, distrofia muscolare).

Come già accennato la sindrome da apnee ostruttive del sonno provoca ripetuti episodi di parziale (ipopnea) o totale (apnea) ostruzione delle vie aeree superiori. Diversi sono i fattori di rischio che possono favorirne la comparsa. Innanzitutto bisogna tener conto di eventuali alterazioni anatomiche e/o funzionali che riducono il calibro delle vie respiratorie superiori, come lingua grossa, tonsille ipertrofiche, deviazione del setto nasale, ugola grande, mandibola piccola e adenoidi ingrossate. Da non sottovalutare, poi, l'obesità. Il grasso corporeo in eccesso, infatti, accresce la massa dei tessuti molli del collo e mette a dura prova i muscoli della gola. Anche i chili in più nella parte alta dell'addome possono incidere negativamente sulla corretta respirazione. Altri fattori predisponenti includono: familiarità per la patologia, fumo di sigaretta, abuso di alcool, assunzione di sonniferi. Le apnee del sonno, infine, sono spesso associate a malattie croniche quali: broncopneumopatia cronica ostruttiva, ictus, insufficienza renale, diabete mellito, ipertensione arteriosa, fibrillazione atriale.

La sindrome da apnee ostruttive del sonno genera una serie di disturbi che possono verificarsi durante il sonno, al risveglio e nel corso della giornata. L'attività respiratoria irregolare del riposo notturno si traduce in sonno agitato, risvegli improvvisi, senso di soffocamento e di russamento intenso, frequentemente interrotto da pause di silenzio e respiro affannoso. Durante il giorno sintomi tipici sono: eccessiva sonnolenza, cefalea, difficoltà di memorizzazione e concentrazione, perdita dell'attenzione, calo di interesse nei confronti del sesso e sensazione di non aver riposato bene. Episodi ripetuti determinano riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue, variazioni della frequenza cardiaca, frammentazione del sonno e aumento dei valori della pressione arteriosa.

A lungo andare le apnee notturne possono portare allo sviluppo di aritmie cardiache, malattia coronarica, insifficienza respiratoria, disturbi cerebrovascolari, cognitivi e dell'umore. Non si deve inoltre dimenticare che esse, spesso, sono causa di incidenti automobilistici o sul lavoro anche fatali.

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