La sindrome dell'occhio secco è una malattia multifattoriale della superficie oculare, caratterizzata dalla perdita di omeostasi del film lacrimale. Quest'ultimo, una sottile pellicola che circonda l'occhio, è ricco di sostanze nutritive e protettive in equilibrio fra loro. Senza questo liquido l'occhio non potrebbe muoversi e, dunque, sarebbe impossibile godere di una piena visione. Il disturbo colpisce nel mondo oltre 350 milioni di persone e le diagnosi sono in costante crescita. In Italia ne soffre il 25% della popolazione , in particolare le donne con un'età superiore ai 45 anni (50%) e quelle in menopausa (90%).
La peculiarità della sindrome dell'occhio secco è una modifica della quantità e della composizione delle lacrime, le quali diventano più dense a causa di una ridotta produzione della componente liquida da parte della ghiandola lacrimale principale o per un'evaporazione eccessiva. L'aumento dell'osmolarità si traduce in un danno delle cellule epiteliali della congiuntiva, della cornea e anche delle cellule mucipare caliciformi che producono la normale componente mucosa delle lacrime. Ecco, quindi, che si innesta una reazione infiammatoria che, a lungo andare, si cronicizza. Con il tempo è possibile che vengano danneggiate le vie nervose che trasportano gli impulsi alla ghiandola lacrimale principale.
Le cause della sindrome dell'occhio secco
Come già detto, la sindrome dell'occhio secco è una patologia multifattoriale, ovvero è determinata da varie condizioni. Spesso, a causarla, sono disturbi autoimmuni, quali la sindrome di Sjögren, la sclerodermia, l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico e altre malattie, sia sistemiche che locali.
Fra le prime vi sono il diabete mellito, l'ipertensione arteriosa, l'ipotiroidismo. Delle seconde, invece, fanno parte le disfunzioni delle ghiandole di Meibomio, pterigio, blefarite, insufficiente chiusura o eccessiva apertura delle palpebre. Esistono, poi, altri fattori di rischio in grado di favorire la comparsa della sindrome dell'occhio secco:
- sesso femminile: sono interessate soprattutto le donne in menopausa;
- età: con l'avanzare degli anni le ghiandole lacrimali si atrofizzano;
- utilizzo di farmaci: antistaminici, anticolinergici, antipertensivi, chemioterapici, ansiolitici, antidepressivi;
- uso scorretto delle lenti a contatto;
- esposizione eccessiva a computer, tablet e smartphone;
- ambiente: vento, polvere, aria condizionata, luoghi troppo secchi o umidi.
Da non sottovalutare, infine, i cosmetici e soprattutto il mascara. Dopo 3 mesi di applicazioni, infatti, si è constatato che i microbi sono presenti sul 30% degli scovolini.
Sindrome dell'occhio secco, sintomi e diagnosi
La sindrome dell'occhio secco è facilmente riconoscibile dalla sua sintomatologia che tende a peggiorare creando notevoli fastidi nelle attività della vita quotidiana. Tra le manifestazioni tipiche sono incluse:
- bruciore;
- fastidio;
- arrossamento degli occhi;
- sensazione di corpo estraneo;
- alterazioni della vista;
- fotofobia;
- dolore.
Talvolta, possono comparire anche stanchezza oculare e muco all'interno oppure attorno all'organo. Nei casi più gravi, quest'ultimo è esposto a un maggior rischio di infezioni a causa dell'intenso attrito dovuto al movimento palpebrale. Seppur raramente, la condizione può degenerare fino alla comparsa di vere e proprie lesioni alle strutture esterne dell'occhio: ulcerazione, cicatrizzazione, neovascolarizzazione.
Per la diagnosi è indispensabile una visita oculistica durante la quale la superficie oculare viene osservata con una lampada a fessura. La conferma viene poi data dall'esecuzione di alcuni test:
- test di Schirmer: l'oculista inserisce una strisciolina di carta nel fornice congiuntivale per circa cinque minuti;
- valutazione del tempo di rottura del film lacrimale: si instilla un colorante fluorescente sulla superficie della cornea e si osserva l'eventuale comparsa di zone non ricoperte da lacrime;
- valutazione delle condizioni della superficie epiteliale;
- esame dell'osmolarità lacrimale.
Sindrome dell'occhio secco, i rimedi naturali
Generalmente, i fastidi provocati dalla sindrome dell'occhio secco vengono alleviati con una terapia sostitutiva e correttiva a base di gel o colliri (lacrime artificiali), con azione lubrificante. Tuttavia, ci si può rivolgere anche alla natura, da sempre fonte di preziosi aiuti contro piccoli e medi disturbi. In particolare un rimedio efficace per contrastare la flogosi dell'occhio è la camomilla. Ricca di proprietà antinfiammatorie e lenitive, la tisana può essere utilizzata per fare dei lavaggi o degli impacchi tiepidi.
La camomilla è, altresì, presente in colliri a base di erbe (eufrasia, fiori di lino, amamelide, malva) che aiutano la lubrificazione oculare. Un sollievo immediato è poi garantito dall'applicazione sulle palpebre di due fettine di cetriolo dalle virtù idratanti, calmanti e antiflogistiche.
La sindrome dell'occhio secco si combatte anche a tavola mediante una dieta ad alto contenuto di acidi grassi essenziali, come gli omega-3 e 6.
A tal proposito, si rivela assai efficace l'olio di semi di lino. Basta aggiungerne un solo cucchiaio per poter beneficiare dei suoi effetti. Esso, infatti, è in grado di rallentare l'evaporazione del film lacrimale e di rinforzare le membrane cellulari dell'occhio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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