Daniela Uva
Il cuore comincia a battere più forte, le mani sudano, la tensione aumenta, il respiro si fa affannato. Quando ci si trova di fronte a queste reazioni fisiche, con tutta probabilità si è in una condizione di stress. Cioè in una situazione considerata irrazionalmente pericolosa, che innesca un processo naturale di adattamento dell'organismo. Normalmente questo processo viene percepito come qualcosa di estremamente negativo, come una vera e propria piaga dei nostri tempi. Eppure, preso a piccole dosi, questo nemico può trasformarsi in un valido alleato. «Livelli adeguati e ragionevoli di stress, il cosiddetto eustress, allenano la nostra capacità psicofisica di adattamento all'ambiente e agli eventi e ci rimandano la sensazione di poter controllare le richieste che ci arrivano, senza farcene sopraffare conferma Federica Alemanno, responsabile Neuropsicologia dell'ospedale San Raffaele di Milano -. Quando però questa condizione diventa patologica, normalmente dopo 28 giorni consecutivi, può avere conseguenze negative sulla salute mentale e fisica. Lo stress sopprime la produzione di nuovi neuroni da parte dell'ippocampo, così causa un'alterazione della memoria. Inoltre aumenta i livelli di ormoni dello stress circolanti nell'organismo e, questo, predispone al rischio di sviluppare malattie cardiache, depressione e anche obesità».
A PICCOLE DOSI
Eppure questa situazione di allerta può rivelarsi preziosa, a patto che non si prolunghi per troppo tempo, che non sia troppo elevata e che la si affronti nel modo giusto. «Lo stress non è altro che un adattamento naturale dell'organismo a una situazione considerata pericolosa prosegue l'esperta -. Se gestito in maniera corretta, può portare benefici all'organismo e alla realizzazione della prestazione richiesta. Perché questo accada è però necessario affrontare la situazione nel migliore dei modi a livello mentale, al di là delle reazioni fisiologiche. Un atteggiamento pessimista può infatti portare a identificare nell'evento stressante un ostacolo insormontabile, mentre essere ottimisti aiuta ad accettare lo stress e a sfruttarne i lati positivi». Che, secondo la scienza, sono numerosi. Lo stress può essere innanzi tutto motivante: «Esempio tipico è quello degli studenti che, in previsione di un esame, avvertono il disagio di non ricordare quello che devono aver imparato. Proprio a causa di questa sensazione ripasseranno più degli altri, probabilmente arrivando all'esame maggiormente preparati» spiega Alemanno. In secondo luogo può aumentare le capacità cognitive: «Questo perché una dose minima di stress spinge a concentrarsi sul problema da affrontare. Non solo, secondo alcuni studi aumenta la memoria e la capacità di ricordare. Anche in questo caso, però, è importante che non si tratti di uno stress prolungato, che avrebbe effetti totalmente opposti».
EFFETTO ADRENALINA
Infine, lo stress benefico è in grado di migliorare le performance fisiche: «Alla base di questo effetto c'è un aumento dell'adrenalina, che fa salire la frequenza cardiaca e il metabolismo, portando a reazioni e riflessi più accentuati e a una maggiore capacità di affrontare stanchezza e affaticamento». Insomma, quando aiuta a superare gli ostacoli della vita quotidiana, quando è breve e intenso ma funzionale al conseguimento di un obiettivo, lo stress non solo fa bene ma è una condizione dalla quale è facile uscire per ristabilire l'equilibrio precedente. Quando rappresenta una condizione protratta, ma a livelli sostenibili, fa sentire chi lo avverte particolarmente vitale e pieno di energia. «Senza stress non è possibile vivere spiega ancora l'esperta -. Vorrebbe dire essere robot che non si emozionano e non vengono toccati dalle circostanze della vita. Un po' di stress è positivo per l'organismo, ha effetti benefici sulla memoria, perché quando il cervello è più attivato migliora la concentrazione e la prestazione cognitiva, e può anche aumentare la longevità. Lo stress positivo è un antidoto alla noia, alla mancanza di stimoli, alla depressione». Ma cosa succede, invece, quando questa condizione diventa patologica? «Possono comparire sintomi fisici quali mal di testa, mal di schiena, dolore allo stomaco, tachicardia, sudorazione delle mani, insonnia e stanchezza conclude Alemanno -. Ma anche problemi comportamentale e cognitiva, come per esempio tensione, rabbia, nervosismo, ansia, pianto frequente, infelicità.
Ognuno reagisce allo stress in modo diverso, ma è bene non sottovalutare mai i segnali del corpo per capire in che modo gestirlo. Il pericolo maggiore è quello di ammalarsi a causa dello stress cronico». E andare incontro a depressione e malattie cardiovascolari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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