Milano - La procura di Milano ha concesso tempo fino al 15 settembre al Cda della Fondazione Monte Tabor che gestisce il San Raffaele per presentare un piano di salvataggio per il gruppo. A quanto si apprende, il consigliere Giovanni Maria Flick nel corso del colloquio di oggi con il presidente della seconda sezione fallimentare di Milano Filippo Lamanna e col pm Luigi Orsi, che ha gettato un faro sui debiti dell'ospedale di don Luigi Verzè, ha ottenuto tre mesi di tempo. I magistrati milanesi avrebbero posto come limite invalicabile la metà di settembre: se entro quella data a situazione non sarà migliorata, secondo fonti giudiziarie, verrà presentata istanza di fallimento il San Raffaele.
La situazione debitoria che al momento grava sul San Raffaele, riferisce una fonte giudiziaria, è in questo momento "opacissima". E non hanno fornito risposte chiare le persone sentite fino a questo momento come testimoni dal pm Orsi; anzi, quello che sta emergendo è che coloro i quali avrebbero dovuto controllare i conti del San Raffaele non lo hanno fatto. Un’altra questione che è emersa dal confronto di oggi è quella relativa allo stato giuridicamente precario dei nuovi componenti del Cda che, in assenza di una modifica dello Statuto, potrebbero essere revocati da un momento all’altro da don Verzè.
E la modifica dello Statuto può richiedere tempi molto lunghi, fino a tre mesi. La Procura ha chiesto a Flick relazioni informative molto dettagliate sulla situazione del San Raffaele e un rapporto di massima trasparenza con l’Autorità giudiziaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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