Sanità, la giunta vota l'arresto per Tedesco Il senatore: "Non lascio"

L'ex assessore alla Sanità in Puglia: "Sono in Senato perché eletto, ci rimango, ma non utilizzo la mia condizione per intralciare la giustizia". Il caso ora incastra il Pd che vota contro il proprio senatore

Sanità, la giunta vota 
l'arresto per Tedesco 
Il senatore: "Non lascio"

Al centro dello scandalo Sanità in Puglia, il senatore Pd Alberto Tedesco, che ora rischia l'arresto, non ha intenzioni di dimettersi  "perché dimettendomi darei ragione a chi sostiene che la mia condizione di senatore mi metta nelle condizioni di reiterare il reato. Sono in Senato perchè eletto, ci rimango, naturalmente non utilizzo la mia condizione di senatore per intralciare il corso della giustizia". Tedesco ai microfoni di Radio 24, ha detto di non essere sorpreso dalla decisione della Giunta che non ha bloccato l'autorizzazione all'arresto, "anzi avevo auspicato che ci fosse la possibilità di lasciar lavorare la magistratura senza intralci. Questo primo passaggio sono sicuro verrà confermato dall’Aula". 

Una posizione che, negli intenti dell'ex assessore alla Sanità della Puglia dovrebbe aiutare a restituire credibilità alle istituzioni, evitando che si continui a pensare che i politici siano cittadini speciali, al riparo da inconvenienti con la giustizia". Sulla decisione del suo partito che ha votato contro il parere della maggioranza e quindi per l’arresto afferma: "Il mio partito ha avuto un atteggiamento assolutamente lineare.

L’unica possibilita che poteva esserci per votare diversamente era il riconoscimento da parte della Giunta del fumus persecutionis dei magistrati ma quando il relatore, il Pdl Balboni, ha escluso questa fattispecie, è evidente che non ci si può sostituire alla magistratura nella valutazione dei fatti. Le battaglie di legalità del Pd sono note a tutti e sono state gestite anche in questa vicenda con coerenza", conclude Tedesco.

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