Santoro e Travaglio rivoluzionari: mobilitano la piazza contro il Cav

Insieme a Travaglio e alla Spinelli il conduttore di Annozero organizza una manifestazione in risposta a quella lanciata ieri dal Pdl. Stessa città (Milano) e stesso giorno (il 13 febbraio). Cambia solo la piazza: il centrodestra sceglie il Duomo, il giornalista il tribunale. Il Pdl: "In piazza contro i giudici politicizzati". E Santoro rilancia: "Noi in difesa del lavoro della magistratura". SONDAGGIO Può un giornalista Rai mobilitare la piazza contro il premier?

Santoro e Travaglio rivoluzionari: 
mobilitano la piazza contro il Cav

Roma - Stesso giorno. Stessa città. Cambia solo la piazza. Il conduttore di Annozero, Michele Santoro, lancia la sfida al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e chiama a raccolta il proprio popolo. Insieme a Marco Travaglio e all'editorialista del Fatto Barbara Spinelli Santoro sta organizzando una manifestazione per protestare contro il premier e contro il governo. Si terrà il 13 febbraio davanti al tribunale di Milano. Non è stato scelto un giorno a caso. Ieri sera, infatti, i vertici del Pdl avevano deciso di indire una manifestazione per protestare contro i "giudici politicizzati". Il giorno? Sempre il 13 febbraio, ma in piazza Duomo. E' così che Santoro lancia la sua nuova sfida. E diventa il capo-popolo degli anti-Cav.

Santoro in piazza con Travaglio Santoro, la Spinelli e Travaglio hanno deciso di lanciare un appello. "Il 13 febbraio senza bandiera e simboli dei partiti - annucia il conduttore di Annozero - saremo davanti al tribunale di Milano per manifestare in difesa del lavoro della magistratura e dei valori di indipendenza e autonomia che sono fondanti nella nostra Costituzione". Nel corso della conferenza stampa convocata alla Fnsi dopo le polemiche seguite alla puntata di ieri sera di Annozero che si è aperta con uno scontro in diretta tra il conduttore e il direttore generale della Rai, Mauro Masi, Santoro fa sapere che "si tratta di un appello per sottolineare il livello di emergenza raggiunto in questo paese dall’informazione e da tutti i poteri che dovrebbero essere autonomi dal Potere politito". E annuncia: "Noi vogliamo solo fare i giornalisti, come i magistrati di Milano credo che vogliano fare solo i magistrati".

Le accuse di Santoro al Cav Santoro motiva la propria scelta accusando Berlusconi di "ingerenza" sui palinsesti della Rai. "Quando i politici chiamano in tv e attaccano dobbiamo far finta di niente? Non possiamo accettare tutto questo, è lo stravolgimento della democrazia". " Se il presidente del Consiglio - tuona, ancora, Santoro in conferenza stampa - ci aizza la gente contro, ci mette anche a rischio, perchè noi siamo gente normale che cammina per strada e non ha i suoi 40 giannizzeri e non usa le scorte come taxi. E' meglio - insiste il conduttore di Annozero - lasciare anche una prova documentale di questo". Santoro torna poi sull’intervento del direttore generale della Rai Mauro Masi ieri, che ha chiamato "senza sapere cosa avrei detto, con un discorso preparato".

Annozero da record ma è polemica Nuovo record stagionale per la puntata di ieri sera di Annozero, che si è imposta nel prime time, superando anche l’incontro di Coppa Italia Juventus-Roma. La trasmissione di Michele Santoro, con la telefonata in diretta del dg Mauro Masi, è stata seguita da 7 milioni e 87mila telespettatori con uno share del 25,72%. Ma i commissari dell’Agcom hanno richiesto di sottoporre con urgenza alle valutazioni del Consiglio del 3 febbraio le puntate del 20 e 27 gennaio 2011 della trasmissione Annozero poiché hanno rinvenuto in esse possibili profili di violazione dei principi e della normativa in materia di "obiettività, completezza, lealtà, imparzialità dell’informazione, nonchè di presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti, in modo tale da favorire la libera formazione delle opinioni".

Romani: "Violate le regole" Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha inviato al presidente dell’Agcom Corrado Calabrò "una lettera di segnalazione delle violazioni che la Rai ha concretato nel corso della trasmissione del programma Annozero del 20 e del 27 gennaio in relazione ai generali obblighi derivanti dal contratto di servizio". Nella missiva, inviata per conoscenza anche al presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, e al presidente della Rai, Paolo Garimberti, "si richiede all’Autorità di valutare la possibilità di attivare i poteri di verifica e istruttori di cui all’articolo 48 del testo unico nonché ogni ulteriore iniziativa di rispettiva competenza".

La rabbia di Berlusconi Berlusconi liquida con poche parole i contenuti di Annozero e la conduzione di Santoro: è la solita trasmissione faziosa. Durante il Consiglio dei ministri di questa mattina, infatti, il Cavaliere è tornato a puntare il dito su Annozero e il suo conduttore dopo la puntata di ieri dedicata ancora una volta al caso Ruby. Il presidente del Consiglio, riferiscono fonti ministeriali, avrebbe chiesto l’intervento del ministro delle Comunicazioni Paolo Romani per evitare trasmissioni di questo genere. Oltre ai contenuti il governo accusa il programma di Rai2 il deputato Pdl Francesco Paolo Sisto, membro della Giunta per le autorizzazioni. "Questo dà la misura della deriva padronale del signor Santoro", commenta il portavoce del Pdl Daniele Capezzone ribadendo che "la Rai non è sua, ma dei cittadini che pagano il canone, e, attraverso il canone, anche il suo sontuoso stipendio".

Zavoli: "Porrò la questione delle telefonate esterne" "La questione sorta in seguito alla telefonata del dottor Masi, inseritosi dal suo ufficio nella diretta di Annozero, non può non porsi tra le riflessioni in corso per la formulazione dell’Atto di indirizzo rivolto alla Rai dalla Commissione bicamerale". Così risponde il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, interpellato in merito all’intervento di ieri sera del direttore generale durante il programma di Michele Santoro. "È infatti materia riconducibile allo Statuto, alla funzione e ai principi di una ’società privata incaricata di Servizio pubblicò, alle peculiarità e alle certezze normative dei suoi corpi professionali, e alle conseguenti regolazioni aziendali. Sottoporrò il problema alla plenaria di martedì prossimo», aggiunge Zavoli.

"Come ho già dichiarato ieri, pubblicamente - continua il presidente -, andrebbe intanto considerata l’opportunità di impedire, con una norma condivisa, l’invalso e improprio uso degli interventi esterni nelle dirette della Rai. L’informazione, più in generale, è, d’altronde, un aspetto cruciale del servizio pubblico, tuttora il più controverso e il meno disciplinato da diritti e doveri, cioè da un sistema di comuni garanzie". 

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