Sarà interrotto il prossimo autunno il lungo riposo del più grande poeta spagnolo di tutti i tempi, quel Federico Garcia Lorca fucilato e seppellito in una fossa comune nel 1936 durante la sanguinosa guerra civile. Il lungo braccio di ferro legato al progetto di disseppellire i corpi sotterrati nella fossa di Viznar, presso Granada, dove si crede sia sepolto il poeta, starebbe dunque per finire dopo che il governo regionale socialista dell'Andalusia ha deciso di riportare alla luce i corpi lì contenuti.
Nella fossa che ospiterebbe le spoglie mortali di Garcia Lorca ci sarebbero infatti anche due toreri, Francisco Galadi e Joaquin Arcollas, e il maestro Dioscuro Galindo, tutti fucilati dai franchisti. I due toreador erano considerati noti anarchici, il maestro sarebbe stato invece un repubblicano. Proprio la famiglia di quest'ultimo sarebbe stata la fautrice della riapertura della fossa, scontrandosi invece con gli eredi di Garcia Lorca meno propensi alla riesumazione e favorevoli a non disturbare l'eterno riposo del grande poeta.
In merito si era pronunciato anche un giudice della Audiencia nacional di Madrid, Baltasar Garzon, che si era pronunciato avviando un'inchiesta sui crimini del franchismo, ordinando proprio l'apertura della fossa di Viznar dove riposa Lorca. Una sentenza che aveva fatto discutere perché presto annullata per effetto di una legge di amnistia, votata nel 1978, tre anni dopo la morte di Franco, che, prescrivendo i delitti della dittatura, di fatto assolveva i criminali. Un provvedimento che la Spagna faticò a digerire ma contro il quale non era possibile far nulla. Garzon fu così costretto a delegare ai tribunali regionali le decisioni sulle varie fosse comuni, ricavandone una serie di pesanti accuse dall'estrema destra locale.
Oggi la svolta per effetto di una legge sulla memoria storica recentemente approvata dal governo di Josè Luis Zapatero che dava appunto competenza alle autorità regionali per ordinare la ripertura delle molte fosse comuni disseminate in tutto il paese e nelle quali si ritiene che riposino i resti di circa centomila oppositori al regime di Francisco Franco. Ora il pronunciamento finale della corte andalusa.
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