Palermo - Un gruppo di
preti e francescani sta sfilando in corteo, a Termini Imerese, a
fianco degli operai della Fiat e delle aziende dell’indotto che
stanno manifestando contro la decisione del Lingotto di non
produrre più auto nella fabbrica siciliana. "Siamo qui in piazza - dice fra Salvatore Frasca - perchè
le famiglie degli operai sono le nostre famiglie. Condividiamo
le loro preoccupazioni e li sosteniamo nelle loro iniziative".
Scajola: "Aperti a qualunque ipotesi" "La nostra intenzione è di
aiutare Fiat a crescere in Italia, ma siamo aperti a qualunque
opportunità si presenti di aumentare gli stabilimenti e di aumentare
la produzione di auto che in Italia è bassa". È il ministro dello
Sviluppo economico, Claudio Scajola, a commentare così, a margine del
Business Forum Italia-India, le indiscrezioni giornalistiche su un
interesse del gruppo cinese Chery, il principale produttore
automobilistico di Pechino, a rilevare gli stabilimenti di Fiat di
Termini Imerese. Senza entrare nel merito dell’interesse che avrebbe
manifestato Chery, il ministro si limita a sottolineare che ci sarà
occasione di parlare con importanti esponenti dell’industria indiana e
cinese ("vedrò domani l’industriale indiano Tata per dargli una
onorificenza italiana", dice).
L’obiettivo del governo, in altre parole, è di far crescere la
produzione di auto anche perchè ricorda il ministro, "si producono
600-650 mila pezzi contro i 2 milioni della Spagna mentre mentre in
Francia e Germania si producono più auto di quelle che si
immatricolano".
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