(...) addirittura al 51,1%. Inoltre nei nove municipi di Genova, dove si è votato, la sinistra ne aveva prima otto e ora invece solo sei. Il dato di differenza tra l'elezione precedente e questa evidenzia una perdita secca della sinistra di nove punti percentuale. Un grande calo emerge anche dal confronto con i dati delle Politiche dell'anno scorso, nel 2006 infatti il divario tra centrosinistra e centrodestra a Genova era vicino ai venti punti, oggi è sceso a cinque. Quindi il dato significativo è la forte sconfitta della sinistra anche in Liguria, nonostante alcune sue vittorie, perché bisogna sempre considerare da che punto si è partiti, confrontando il come eravamo e il come siamo adesso. Nel consiglio comunale di Genova, intanto, si insedia un centro-destra forte, con un personaggio come Musso, che ha dimostrato di essere molto capace».
Nello spezzino però il centrosinistra ha vinto al primo turno sia in provincia sia in comune.
«Si, però anche in questo caso la sinistra, vincendo il comune al primo turno con il 51%, ha registrato la stessa perdita percentuale di Genova rispetto alle elezioni amministrative precedenti e alle politiche dell'anno scorso. Anche qui il dato è omogeneo, in allineamento con gli altri risultati emersi nel resto d'Italia, la sconfitta del Governo Prodi è quindi innegabile».
Nell'estremo ponente ligure la casa delle libertà ha vinto agevolmente a Ventimiglia e a Bordighera, ma ha perso a Taggia, un comune che ha sempre amministrato, come analizza questo risultato?
«Il vero voto politico era quello di Ventimiglia dove, essendoci i doppio turno, si sono presentate le liste di partito. Ventimiglia è stata vinta bene con Gaetano Scullino pur essendoci una frammentazione del centrodestra con due liste civiche. Si dovrà recuperare questi elettori che comunque alle Politiche sono tendenzialmente con la casa delle libertà, il dato è quindi positivo. A Bordighera si è confermato il sindaco uscente Giovanni Bosio con un grande successo. A Taggia il voto era sicuramente complesso. Il dato è comunque quello di una significativa sconfitta, anzi di una sparizione, della sinistra che non è arrivata al 9%. Si è infatti diviso il popolo dei moderati che ha scelto la lista civica di Genduso e ha fatto perdere Negroni. Questo in seguito agli effetti di quelle vicende e anche alla scelta del candidato che, evidentemente, non ha ricevuto il gradimento della maggioranza di Taggia».
Che significato vuole dare a questa tornata elettorale, considerando anche i risultati provenienti dalle altre realtà italiane?
«Si è votato per il rinnovo di ventinove comuni capoluogo e di otto amministrazioni provinciali. Di queste il centrodestra ne aveva cinque, e le ha già subito riconfermate, in più si trova al ballottaggio in provincia a Genova. Per i comuni capoluogo prima governavamo in diciassette comuni, di questi ne abbiamo già vinti quindici al primo turno e ora abbiamo ancora il ballottaggio in otto realtà.
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