Scappa di casa a 15 anni, i carabinieri la ritrovano con un post su Facebook

Il padre operaio metalmeccanico, la madre e la sorella colf. La ragazzina, di origini filippine, era fuggita alla vigilia di Natale perchè voleva «un futuro migliore»

Metalmeccanico il padre, colf la madre, colf pure la sorella. Ma Sari, quindici anni, filippina, voleva evitare una vita diversa, non voleva anche lei «finire a servizio». E così, alle porte di Natale, la ragazzina se n'è andata, è scappata alla ricerca di un altro futuro. L'hanno ritrovata, il giorno dopo, i carabinieri, grazie a Facebook. E poi dicono che i social network servono solo per perdere tempo.
Sari, il nome è di fantasia, è di origine filippina. Studia, ha molte amiche ma la vita modesta dei suoi genitori (il padre è un operaio, la madre domestica a ore) le sta davvero stretta. Si lamenta spesso con mamma e papà, qualche volta alza la voce. Così il 23 dicembre, all'ora di pranzo, dopo l'ennesimo litigio con i suoi, la ragazza si allontana senza dire dove e con chi va. Verso le 23.40 parte l'allarme con la denuncia alla centrale operativa dei carabinieri di Venaria, in provincia di Torino.
Scattano le indagini e i primi accertamenti portano subito allo scoperto che non ci sono nè fughe d'amore, nè maniaci, nè tantomeno serial killer. I carabinieri leggono il diario della ragazza e scoprono che il vero problema di Sari è quello avere uno stile di vita che - secondo lei - non è al pari di quello delle sue coetanee. La sorella di ventisei anni, anche lei cameriera ad ore, racconta infatti ai milutari i molti sogni nel cassetto di Sari e infine, utilizzando le proprie credenziali, accetta la proposta dei carabinieri di tentare un approccio via Facebook.
È la svolta. É sufficiente affidare a internet un messaggio affettuoso della sorella, un post nel quale chiede di dare notizie, «ti voglio riabbracciare», per far sciogliere Sari.

In pochi minuti la risposta e infine la telefonata in lacrime: «Ho sbagliato e chiedo scusa a tutti. La vita dalla quale volevo fuggire è quanto di più caro ho al mondo, torno dalla mia famiglia». L'adolescente aveva trascorso la notte a casa di una compagna di scuola alla quale aveva taciuto la verità.

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