Bologna - Scarcerato dal Tribunale di
sorveglianza di Bologna il trafficante di droga palermitano
Gerlando Alberti junior, nipote dell’omonimo boss di Cosa
Nostra "U Paccarè". Alberti, 71 anni, stava scontando
l’ergastolo per aver assassinato assieme a Giovanni Sutera il
12 dicembre '85 in provincia di Messina, la 17enne Graziella
Campagna. La stiratrice, sorella di un carabiniere, venne
rapita alla fermata dell’autobus e ammazzata con cinque colpi
di lupara a Forte Campone, nel bosco di Musolino, perchè si
era impossessata di un’agendina dimenticata in un capo di
vestiario portato da Gerlando Alberti junior nella lavanderia
dove lavorava la ragazza.
Un'agenda L’agendina poteva compromettere la
latitanza dei due mafiosi nel Messinese. Le condizioni di
salute di Gerlandi Alberti junior sono state giudicate non
compatibili con la detenzione carceraria e il giudice di
sorveglianza, accogliendo l’istanza del difensore Antonello
Scordo, gli ha concesso gli arresti domiciliari nella sua casa
di Falcone, in provincia di Messina, a pochi chilometri dal
paese di Graziella. Proprio domani la ragazza verrà ricordata
nel Palasport di Saponara a lei dedicato con una manifestazione
alla quale parteciperanno gli studenti delle scuole di tutta la
provincia, i componenti della commissione nazionale Antimafia,
Gianpiero D’Alia e Giuseppe Lumia, l’europarlamentare di Idv e
presidente dell’Associazione nazionale familiari vittime della
mafia, Sonia Alfano, il legale della famiglia Campagna Fabio
Repici ed anche gli attori della fiction Rai "La vita rubata",
Beppe Fiorello (che ha interpretato il ruolo del fratello di
Graziella, Pietro), Larissa Volpentesta e Alessio Vassallo, e
il regista Graziano Diana.
Il fratello: "E' vergognoso" "Quello che è
successo ieri è una cosa sconvolgente e vergognosa, che offende
la dignità di mia sorella, della nostra famiglia e di tutti gli
italiani". Così Pasquale Campagna, fratello di Graziella,
uccisa 24 anni fa nel Messinese all’età di 17 anni, commenta la
decisione di concedere gli arresti domiciliari a Gerlando
Alberti Junior. "Se la pena è certa - osserva Pasquale Campagna a margine
di una manifestazione a Saponara per ricordare sua sorella
Graziella - non si capisce come mai dopo tanti processi e tanto
tempo è stata presa questa decisione. Ma allora dove sta la
giustizia? Chi pensa a quella ragazza? Che giustizia è quella
che manda a casa un assassini?". "Sono indignato - afferma Pasquale Campagna - e mi auguro
che l’ispezione disposta dal ministro alla Giustizia sia vera,
fatta con criterio e dia risposte agli italiani e affinchè chi
ha ucciso mia sorella se ne rivada in galera".
Alfano invia gli ispettori Il ministro Alfano ha disposto una "verifica immediata" per accertare la regolarità dei
domiciliari concessi a Gerlando Alberti jr.
La decisione di concedere gli arresti domiciliari è del
tribunale di Sorveglianza di Bologna.
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