Bollata come una scelta «demagogica, stupida e senza alcun vantaggio per la società. Solo svantaggi». Non fa giri di parole Emilio Boccalini vice presidente di Taxiblu commentando l'ultima idea del Comune di far diventare Milano una città che viaggia a 30 all'ora a partire dal prossimo anno. Demagogica come d'altronde ritiene che siano state tutte le altre scelte in tema di viabilità in città. Come quella di «ridurre le corsie» o «far pagare Area C 5 euro invece che 38 sterline come succede a Londra ad esempio per disincentivare davvero l'ingresso in centro», o come «istituire un'area B salvo poi dimenticare che i parcheggi di interscambio all'interno della cerchia», o come l'aumento del biglietto Atm. «Qual è la logica?», si chiede e chiede Boccalini. «In alcuni casi solo fare cassa - si risponde anche - in altri non c'è perché non c'è una visione a 360 gradi per creare una città del futuro». E insiste. «Ho l'impressione che si sia scambiata la città per Muscle Beach di Miami, ma Milano non è una città turistica. È una città di business che ha bisogno di muoversi in sicurezza e velocemente.
La sensazione è che vista l'incapacità atavica di questo Comune di controllare la mobilità di monopattini e biciclette in quanto non ha fatto piste ciclabili sicure e non ha educato, per evitare incidenti si punti su una misura demagogica che non ha nessuna valenza scientifica e che nel mondo in nessuna città importante come Milano è stata presa». I tassisti milanesi rimandano così al mittente l'accusa che ci siano pochi taxi in una città come Milano, con le licenze ferme da anni a 4.850 macchine. «La colpa - tuona - è del traffico». Non la pensa diversamente Claudio Severgnini, presidente di Tassisti artigiani milanesi: «Tutti i dati dimostrano che le auto ci sono ma nelle ore di punta pur essendo liberi non riescono a rispondere alle chiamate perché impossibilitati a raggiungere le richieste in tempi adeguati».
E l'aumento del biglietto dell'Atm a loro parere andrà ad incrementare ulteriormente l'uso dell'auto privata e quindi del traffico. «Anziché fare queste scelte stupide forse dovrebbero aprire le metropolitane 24 ore al giorno e incentivare il trasporto pubblico - insiste Boccalini - e forse dovrebbero far pagare Area C non con una gabella medioevale di 5 euro ma 40 euro come succede a Londra: sarebbe più utile per tenere fuori le macchine dal centro e liberare la velocità commerciale».
È con queste idee e con questo stato d'animo che i tassisti si preparano a incontrare il Comune domani per affrontare appunto il problema delle licenze (che il Comune vorrebbe
aumentare). Quello che chiederanno è innanzitutto l'istituzione di una commissione di monitoraggio «prevista dalla legge Bersani per affrontare il problema nella sua complessità con un piano condiviso e non subito», sottolineano.
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