Tra scienza e fantascienza va in mostra il made in Italy

Dal manto stradale che ricarica le automobili ai robot calciatori: al Market Fair di Roma il futuro siamo noi

Fabrizio De Feo

L'Italia, si sa, è popolo di artisti, santi, navigatori e inventori. Spiriti visionari che hanno anticipato il futuro o sono stati in grado di intercettarne la direzione. Dal microchip alla pila elettrica, dal telefono alla radio fino al motore a combustione interna o alla Moka sono centinaia le invenzioni made in Italy entrate nella nostra quotidianità e diventate prodotti industriali.

Da sette anni la Maker Faire - da oggi a domenica alla Fiera di Roma sotto la regia della Camera di Commercio - celebra proprio questo spirito di creatività e la cultura del fai da te in ambito tecnologico. In un evento a misura di famiglie e di appassionati che unisce scienza, fantascienza, divertimento e offre opportunità di business a centinaia di giovani di talento. Ragazzi che spesso arrivano in Fiera finanziandosi da soli, diventando imprenditori, riuscendo magari a convincere i grandi player dell'elettronica a investire su di loro. Questo Luna Park delle idee è ricco di attrattive. L'intelligenza artificiale e robotica trova ampio spazio anche quest'anno con una iniziativa destinata a fare il giro del mondo: un torneo triangolare di robot calciatori - la RoboCup - che vedrà protagoniste le squadre della Sapienza di Roma e di due università, una svizzera e una tedesca. Ma tra le tante innovazioni verrà anche presentato un esoscheletro utile a supportare chi svolge attività faticose e logoranti.

Si muovono come sempre le istituzioni e le università. L'Enea insieme alla start-up Biovecblok dell'Università di Camerino presenterà un servizio di disinfestazione ecocompatibile della zanzara tigre. Come? I ricercatori hanno introdotto nella zanzara ceppi specifici del batterio Wolbachia con un duplice effetto: le femmine manifestano un azzeramento nella trasmissione di virus mentre i maschi rendono sterili le femmine selvatiche con cui si accoppiano.

Uno dei progetti destinati a far più discutere e creare interesse è sicuramente «H.E.R.A. Road to the future». Si tratta di un manto stradale modulare metallico alimentato elettricamente, in grado di ridurre del 90% l'inquinamento dei centri urbani, del 70% l'inquinamento acustico, e del 98% la manutenzione dell'asfalto. È capace di sciogliere la neve e il ghiaccio e non accumula acqua sulla superficie. E come se non bastasse offre la possibilità di convertire tutti i veicoli in ibridi eliminando le batterie di accumulo a bordo. L'idea nasce da un presupposto forse poco noto: qualsiasi veicolo, grazie alla sostituzione delle ruote posteriori, può diventare un ibrido, con una propulsione 100% green. Ma come si ricarica l'automobile ibrida? Grazie a esagoni alimentati elettricamente, l'asfalto metallico ricarica i veicoli durante il moto, eliminando la necessità di pesanti batterie.

Altra invenzione destinata ad applicazioni industriali è Hydrocarbot, il robot che pulisce il mare dalle sostanze oleose, molto inquinanti. Nell'ottobre 2018 il porto di Rapallo è stato distrutto da una mareggiata con conseguente sversamento di carburante nel mare. Così è nato Hydrocarbot. Il robot è stato ideato per recuperare le sostanze oleose rendendo riutilizzabile ciò che viene raccolto e aiutando l'ecosistema. Tutto questo grazie a una speciale spugna fornita dall'Istituto Italiano di Tecnologia.

Molto interessante anche sUNwaste. Si tratta di una grande e potente lente che può concentrare la luce del sole riscaldando e fondendo un insieme di rifiuti plastici tritati. Serve a creare nuovi e utili oggetti partendo proprio dagli scarti favorendo la tutela dell'ambiente. Un grande potenziale ha anche il progetto firmato da Proesys Technologies. Si tratta di una soluzione completa per la manutenzione e il monitoraggio della salute di ponti stradali e infrastrutture cosiddette critiche. Grazie a tecnologie a basso consumo energetico, vibrazioni, inclinazioni, temperature, shock fisici, allungamenti, torsioni e terremoti possono essere immediatamente registrati da appositi sensori.

Ci sono poi numerose invenzioni che possono intercettare le piccole esigenze quotidiane. È il caso, ad esempio, di Biopile Nano, il più piccolo giardino idroponico al mondo. Un'innovazione che da un lato permette di ottimizzare la produzione di ortaggi e frutta, e dall'altro consente di creare aree verdi anche dove sarebbe impensabile. A Maker Faire verranno presentate anche 30 soluzioni innovative per il settore agroalimentare come la cioccolata prodotta a bassa temperatura, l'aglio nero, gli aperitivi in perle gel, la conservazione della mozzarella a temperatura ambiente.

Non mancheranno le soluzioni per l'economia circolare, come i contenitori in bioplastica realizzati a partire dai residui dei caseifici o il bio spray che forma una pellicola che isola il terreno sottostante impedendo la nascita di erbe infestanti. Nuove frontiere tech, almeno negli auspici, destinate a migliorare la qualità della vita di tutti noi e a creare nuove opportunità di impresa per le nostre aziende.

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