Il nuovo briefing scientifico che arriva dal Polo Sud non è molto confortante: alcuni scienziati britannici e americani si sono incontrati per discutere sulle nuove osservazioni circa il più ampio e grande ghiacciaio che si trova in Antartide chiamato Thwaites che si estende in un'area grande quanto la Gran Bretagna o la Florida e in alcuni punti è spesso oltre duemila metri ma che negli ultimi anni si starebbe sciogliendo più rapidamente che in passato.
I risultati dello studio
Il progetto, chiamato International Thwaites Glacier Collaboration (Itgc) studia i meccanismi che controllano il ritiro di questo enorme ghiacciaio, soprannonimato "dell'Apocalisse" e considerato tra i più grandi e in rapida evoluzione del mondo. Per intenderci, se scomparisse del tutto i livelli del mare aumenterebbero di 65 cm, un'enormità. "Thwaites si sta ritirando da oltre 80 anni, accelerando notevolmente negli ultimi 30 anni, e le nostre scoperte indicano che è destinato a ritirarsi ulteriormente e più velocemente", ha dichiarato il Rob Larter alla Cnn, membro del coordinamento scientifico dell'Itgc e geofisico marino. Il loro lavoro consiste nel prevedere la velocità e l'entità dell'attuale innalzamento del livello dei mari di tutto il mondo che potrebbe avere impatti importanti sulle città costiere a iniziare dalle isole del basso Pacifico per arrivare a metropoli come New York e Londra.
Cosa può accadere
"C'è un consenso sul fatto che il ritiro del ghiacciaio Thwaites accelererà entro il prossimo secolo. Tuttavia, c'è anche preoccupazione che ulteriori processi rivelati da studi recenti, che non sono ancora stati studiati abbastanza bene da essere incorporati in modelli su larga scala, potrebbero causare un'accelerazione del ritiro prima", sottolineano i ricercatori. Si tratta, comunque, di stime, previsioni: nulla di certo e incontrovertibile ma senz'altro un aspetto sui cui porre attenzione e continuare a monitorare per capire l'effettivo andamento futuro. Il ghiacciaio Thwaites è eccezionalmente vulnerabile perché il suo ghiaccio si trova su una base posta molto al di sotto del livello del mare che scende verso il cuore dell'Antartide occidentale.
Il ruolo dei robot sottomarini
Per le loro analisi, gli scienziati si servono abitualmente di tecnologie avanzate come quelle dei robot sottomarini che studiano lo spessore dei ghiacci e tanti altri parametri oltre a nuove tecniche di indagine sulle fratture del ghiaccio: per quanto la scienza abbia fatto importanti passi avanti rimangono ancora numerose cose da comprendere sul futuro di questo ghiacciaio. Per comprendere quanto sia grosso questo colosso basti pensare che è largo circa 120 km ed è considerato una "pietra angolare" della calotta glaciale dell'Antartide occidentale, gran parte della quale si trova su un letto sotto il livello del mare.
"È preoccupante che gli ultimi modelli informatici prevedano una continua perdita di ghiaccio che accelererà nel corso del 22° secolo e potrebbe
portare a un crollo diffuso della calotta glaciale dell'Antartide occidentale nel 23° secolo", dichiara il dott. Ted Scambos, coordinatore scientifico statunitense dell'Itgc e glaciologo presso l'Università del Colorado.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.