Se Messi e Ronaldo si perdono tra arbitre sexy, fulmini ultra e gabbiani goleador

Brasiliane che vendono la verginità in cambio della promozione della squadra, fantasmi che respingono un gol sulla linea, tifosi che si comprano l'harem con i soldi del Totocalcio. In «Tutte Palle mundial» le storie più incredibili ma vere del pallone. E le gaffe dei campioni

Se Messi e Ronaldo si perdono tra arbitre sexy, fulmini ultra e gabbiani goleador

Sarà che che il mondiale è di nuovo qui, sarà che il calcio avrebbe bisogno di sorridere dopo troppe tensioni, sarà che l'estate mette di buonumore. Sarà per tutti questi motivi o forse no ma dal Brasile al Vietnam, dall'Inghilterra alla Palestina, dall'Italia al Sudafrica tornano le storie più incredibili ma vere del pallone, con la partecipazione straordinaria di Messi e Cristiano Ronaldo, Buffon e Kakà, Beckham e Maradona, Pato e Rooney, Capello e Cassano. Ma anche di Bin Laden e del mostro di Loch Ness, della Santa Vergine e di Frank Sinatra, di Lula e di Briatore. Sono raccolte nel libro, il secondo, «Tutte Palle Mundial» che Massimo M. Veronese, giornalista de «Il Giornale» ha radunato come in una comica, paradossale, irresistibile squadra di calcio: comprende tifose che vendono la verginità in cambio della vittoria della squadra e fulmini ultrà che inceneriscono sul campo i giocatori avversari; fantasmi che respingono un gol fatto sulla linea di porta e gabbiani che segnano di testa in tuffo; tifosi che si comprano un harem con i soldi del totocalcio e calciatori un po' confusi che si drogano con l'aglio. L'altra faccia del calcio: quella che ride di sé, che dà un calcio ai veleni, che si prende gioco delle isterie. Vi anticipiamo qualche chicca. Così vi allenate...
Tutto (per) il calcio. Carolina Montebello, brasiliana, per agevolare la promozione in Prima Divisione del Fluminense, ha messo in palio (con successo...) la propria verginità. Nora Hardwick, 102 anni, per aiutare l'Ancaster Athletic a iscriversi al campionato ha posato senza veli per un calendario sexy. Martin Cooper, tifosissimo del Liverpool, ha battezzato il suo unico figlio con i nomi di tutti gli undici giocatori che compongono la formazione della squadra. Otto Van Zullen per avere un autografo da Maradona si è fatto 10mila chilometri in bicicletta da Amsterdam a Napoli.
Povere Star. Gigi Buffon, scambiato per un ultra, una volta fu preso a manganellate da una pattuglia di poliziotti a un posto di blocco. Leo Messi, che pure è soprannominato la pulce, rase al suolo un pub di Rosario scatenando una rissa da far west con un gruppo di ultra. Cesc Fabregas è scampato per miracolo a un attentato al polonio, Xavier Zanetti segnando un gol ha salvato la vita a un poliziotto condannato a morte dalla mafia polacca, Cristiano Ronaldo è rimasto vittima, ma solo per qualche mese, del rito woodoo di un'amante mollata, il sosia di David Beckham è diventato ricco quasi come l'originale come gigolo per signore d'alto bordo. Nell'intimità lo gradiscono vestito solo della maglia dell'Inghilterra.
Guai a voi. Cosa succede quando arrivano i mondiali: in Scozia smettono di suicidarsi, in Inghilterra, ma solo in caso di vittoria, si moltiplicano le gravidanze, in Italia crescono le casalinghe disperate, in Thailandia finiscono le risse religiose e in Brasile l'assenteismo viene autorizzato per legge.
Curve pericolose. Sondaggi: nella classifica dei peggiori tifosi di tutti tempi Adolf Hitler, fan dello Shalke 04, precede Osama Bin Laden (Arsenal), e Arkan la tigre, (Stella Rossa). Stranamente però Rambo ed Elton John sono davanti a Benito Mussolini, (Bologna). La squadra più sfortunata di sempre invece è considerata il Torino, seguito da America Cali, Tottenham Londra, Atletico Madrid e Shalke 04. Giusto la squadra tifata da Hitler.
Pensare con i piedi. Da giocatore per curare l'epatite, invece di seguire le terapie dei medici, mandò giù una pozione magica solo perchè glielo aveva prescritto una maga. Era invece una terrificante brodaglia di batteri che rischiò di spedirlo al Creatore.
Bestialità. A Manchester a segnare il gol della vittoria in una partita del campionato scolastico ci ha pensato un gabbiano; ai mondiali di Spagna uno dei dirigenti accreditati dalla nazionale del Kuwait era una cammella; in Inghilterra la scimmia che fa da mascotte alla squadra del paese è stata eletta sindaco; in Norvegia i gamberetti li usano per pagare i calciatori. Un tanto al chilo.
Benvenuti in hotel. A San Paolo del Brasile è stato aperto l'Hotel de Futbol dove si cena al massimo per 90 minuti come in una partita, i letti hanno la forma di un'area di rigore e a svegliarti la mattina non è la sveglia ma il fischietto dell'arbitro. Il guardaroba si chiama Robinho, la cafeteria l'hanno ribattezzata Tostao e la sala del lampadario Lucio.
Incredibile ma vero. Sergio Valente, centravanti del Malaga, si è visto respingere un gol fatto sulla linea da un fantasma. In Congo un fulmine ha incenerito sul campo tutti e undici giocatori ospiti (illesi invece i padroni di casa del Basanga...), in Croazia hanno visto spuntare la Madonna sul dischetto del rigore e in Perù a interrompere una partita è stato, almeno secondo quanto giurano decine di spettatori, un mostro simile a quello di Loch Ness spuntato dal Rio della Amazzoni.
Strane abitudini. Per gli inglesi guardare in tv una partita dei mondiali è più eccitante di una notte d'amore con la donna dei sogni, per gli americani tifare squadre vincenti rende più virili, gli italiani parlano di calcio un'ora al giorno, contro i 37 minuti dedicati al lavoro e i 20 al sesso. E se proprio devono scegliere preferiscono gufare che vincere.
Tridente. Per i bambini inglesi Wayne Rooney, centravanti del Manchester United e della nazionale inglese, viene subito dopo Dio ma prima di Gesù.
Gol mai visti. In Russia a tirare un rigore per lo Spartak Mosca (e a segnarlo) è stato un tifoso entrato in campo a tradimento senza che nessuno se ne accorgesse; in Brasile a pareggiare per il Santacruzense, gol convalidato dall'arbitro, è stato un raccattapalle nascosto dietro la porta; a Liverpool a deviare in rete il gol della vittoria del Sunderland sul Liverpool è stato un palloncino colorato gettato in campo da un bambino. Per la precisione era un autogol.
Premonizioni. «Cara mamma, oggi ho fallito un rigore. Era decisivo per la mia squadra. So tuttavia che non potrò mai essere un grande calciatore: non sono fatto per questa carriera...

» Pelè da bambino.
Tratto da:
Tutte Palle Mundial
di Massimo M. Veronese
Editore: Mondadori
Numero di pagine: 216
Prezzo: 11,50 euro
Pagina fecebook:
www.facebook.com/home.php?#!/group.php?gid=41340846227

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica