Seedorf attacca l’arbitro Ancelotti difende Dida

Così imbufalito lo si era visto solo in una serata parmense, quando le telecamere lo pizzicarono durante una litigata a bordo campo con Ancelotti. Dopo il derby, la furia di Clarence Seedorf è la stessa: «Sono davvero stufo degli errori arbitrali - attacca il centrocampista olandese -. Da settembre sono ormai otto le partite in cui siamo stati penalizzati, e sempre in momenti cruciali del campionato. Possono sbagliare tutti, ma gli episodi cominciano ad essere troppi. Non vogliamo togliere meriti all’Inter né piangerci addosso, ma qui subiamo torti sia che giochiamo bene sia che giochiamo male».
A scatenare l’ira di Seedorf non è tanto la botta alla coscia rimediata in apertura, quanto il contatto Cambiasso-Kakà che avrebbe potuto regalare il raddoppio al Milan: «Era impossibile che l’arbitro non vedesse, era a dieci metri di distanza. La verità è che alcuni direttori di gara mancano di personalità per fischiare in certe situazioni calde». Un attacco diretto a Morganti, condiviso nella sostanza ma non nella forma da Carlo Ancelotti, ben più pacato. Il tecnico rossonero, infatti, si limita a sottolineare come il Milan sia stato penalizzato anche in occasione dell’azione del raddoppio nerazzurro, viziata da un iniziale fallo su Pirlo.
Nemmeno l’arbitro e la sconfitta, comunque, riescono a togliere dal volto di Ancelotti il sorriso da campione del mondo: «Potete farmi tutte le domande velenose che volete - esordisce in conferenza stampa -, ma io rimango soddisfatto per la prestazione del Milan in questo derby e per questo 2007 straordinario». Già, perché il tecnico rossonero non ha visto sul campo i 25 punti di distacco tra il Diavolo e l’Inter: «Dispiace perdere così, per un errore. Però il risultato giusto era un pareggio, perché la partita è stata equilibrata e avara di occasioni. Loro sono stati superiori per fisicità, noi nel fraseggio».
Stessa impressione di Seedorf: «Sul piano del gioco siamo stati superiori, ma sotto porta siamo stati sfortunati». E se la difesa supera a pieni voti l’esame di mister Ancelotti («abbiamo controllato ottimamente le punte avversarie»), l’attacco invece è un cruccio fisso: «È vero, in campionato fatichiamo a segnare, ma da gennaio, con Pato e Ronaldo a disposizione, potremo cominciare a fare un po’ di turnover per essere più efficaci».
Nonostante la sconfitta bruci, dunque, in casa Milan non si ha alcuna intenzione di passare il Natale nello sconforto: «Abbiamo pagato le brutte prestazioni in casa e non mi aspettavo di avere solo 18 punti a Natale, ma siamo ancora in tempo per rimediare alla grande, perché il quarto posto rimane un obiettivo da centrare». E Dida?: «Ha fatto un errore clamoroso, ma dico pazienza. Non sarà l’ultimo, perché Dida continuerà a giocare e farà ancora errori».


Ultima battuta su Inzaghi, costretto a uscire al 45’ per un problema al piede (mentre per Gattuso era stata la caviglia a dare noie). A chi gli chiedeva se non avesse fatto comodo al Milan il Trezeguet letale degli ultimi tempi, Ancelotti risponde senza dubbi: «Pippo ha fatto 5 gol in tre finali. Me lo tengo tutta la vita».

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