“Depp contro Heard": la docuserie giudiziaria dalla neutralità asfittica

Le testimonianze dei due ex-coniugi, montate con la loro eco social, riassumono lo scontro senza approfondimenti o particolari inediti. Mero voyeurismo di massa

“Depp contro Heard": la docuserie giudiziaria dalla neutralità asfittica
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Depp contro Heard”, la miniserie in tre episodi uscita su Netflix, ripercorre le tappe del processo-evento più seguito d'oltreoceano. Il famigerato caso vede il divo Johnny Depp accusare di diffamazione la sua ex moglie Amber Heard perché la donna nel 2018 aveva rilasciato dichiarazioni al Washington Post definendosi un personaggio pubblico simbolo di violenza domestica. La tesi accusatoria è che tali esternazioni abbiano fatto naufragare la carriera dell’attore. Travolto dall’onda giustizialista del movimento #MeToo, Depp era stato infatti abbandonato da Hollywood che, per prenderne le distanze, gli aveva azzerato i contratti. Un oblio professionale spezzato solo di recente, all’apertura del Festival di Cannes dove l’attore è tornato ad incontrare l’abbraccio e il favore del pubblico grazie al film “Jeanne du Barry - La favorita del re”.

La docuserie giudiziaria “Depp contro Heard” nasce come distillato di 200 ore di filmati, comprendenti le udienze del tribunale e contenuti social da TikTok, Twitter, Instagram, Facebook. Il processo, durato sette settimane e concluso il 1° giugno del 2022, ha portato all’attenzione di tutto il mondo la travagliata intimità di un matrimonio di quindici mesi e di cui solo nel primo quarto d’ora della miniserie vengono ricordati i momenti felici. Il resoconto sognante di come nacque il rapporto sentimentale, nel 2010, sul set di “The Rum Diary”, vede lui parlare dell’incontro con una creatura colta, dolce e spiritosa, così come lei raccontare il primo incontro e il primo bacio. Un idillio sfociato in matrimonio cinque anni dopo e poi in un divorzio.

Il resto (ossia il 90% del minutaggio dei tre episodi) consiste essenzialmente nel montaggio cronologico delle rispettive invettive al fiele dei due ex-coniugi, mostrate per la prima volta una di seguito all’altra. A intervallare tale duello a distanza, il ruolo dei media e dell’opinione pubblica nel tragitto che ha portato alla sentenza finale: Amber Heard condannata al pagamento di 10 milioni di dollari e Johnny Depp a un risarcimento di 2 milioni di dollari contro i 100 richiesti dalla donna nella sua controquerela (un avvocato dell’ex marito aveva definito le sue accuse di abuso una bufala).

“Depp contro Heard” mostra bene l’attenzione mediatica senza precedenti al primo processo seguito sui moderni social, quindi strumentalizzato da creators al fine di generare contenuti e profitti, e infine soggetto a deformazione (su Tik Tok i video ironici possono essere scambiati per reali).

La presa sul pubblico online si traduce nell’esternazione di pregiudizi tossici da parte di milioni di opinionisti da tastiera. Nei tre episodi non ci sono notizie inedite o approfondimenti, bensì esternazioni random di appassionati, fanatici e così via. Lo spaccato oscilla tra il divertente e il desolante. Tra commenti, hashtag e meme, accade che l’autenticità e l’autorevolezza cedano il passo al circense: non c’è influencer che si astenga dal tifare per l’uno o l’altro dei contendenti ma, come da copione, la fama nettamente superiore di Johnny Depp fa sì che la maggior parte dell’opinione pubblica si schieri a suo favore. Una mossa, quella del processo in diretta streaming, voluta e cercata dagli avvocati di Depp, resa possibile (previa approvazione del giudice) ambientando lo scontro nello stato della Virginia.

“Depp contro Heard” è semplicemente una panoramica neutrale dei momenti-chiave del processo, quelli in cui emergono abusi, dipendenze e aneddoti borderline (dalle feci sul letto al polpastrello tagliato, fino alla lite in aereo).

In definitiva quel che viene offerto, forse nel timore di avere conseguenze legali, è mero intrattenimento dal retrogusto amaro: si ha infatti la visione sconfortante di come la verità diventi marginale nella società moderna, quella in cui a contare è l’hype, ovvero l’eccitazione mediatica generata.

Il lato oscuro

della fama, la spazzatura dentro le mura di casa e il fiato sospeso di una nazione. Tutto in “Depp contro Heard” è miscelato per rivelare quanto questi nostri tempi vedano lo squilibrio al potere.

Un riepilogo senza graffio.

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