Mrs. Maisel torna in splendida forma con il suo "canto del cigno"

Un inizi col "botto" per la serie tragi-comica di Amazon Prime Video. Comicità e drama sociale per i nuovi episodi di Mrs. Maisel

Mrs. Maisel torna in splendida forma con il suo "canto del cigno"

Solo un anno fa avevamo lasciato La fantastica signora Maisel persa tra le strade di New York durante una tormenta di neve. A stento riusciva a stare in piedi e a muoversi a causa del vento gelido. Tutto questo non aveva impedito di fermarsi di fronte a un cartellone, quasi profetico, che aveva indicato a Miriam la strada giusta da imboccare, se voleva realizzare il suo sogno più grande. I nuovi episodi di una tra le serie tv più celebri e apprezzate dal pubblico di Amazon Prime Video ripartano proprio da quel punto, spingendo la narrazione verso nuovi orizzonti inesplorati. E, come al solito, l’inizio è spumeggiante. La serie che è sviluppata dalla creatrice di Una mamma per amica torna nel migliore dei modi, conservando la sua verve comica e dissacrante ma aggiungendo un pizzico di melodramma che non guasta di certo l’appetito, e delinea un contesto in continuo movimento dove tutto può essere ancora possibile.

Per ora sono disponibili sono i primi tre episodi - lunghi quasi un’ora ciascuno – de La fantastica signora Maisel, i restanti 5 arrivano ogni venerdì fino alla sua naturale conclusione. Questo breve e succulento antipasto è bastato per capire non solo la nuova direzione in cui si sta spingendo la serie tv, ma anche per intuire la bellezza e la profondità di un prodotto che non ha mai perso la sua identità, che ha saputo raccontare il grande sogno americano e il mondo della comicità con tutti i suoi pro e contro. Tre episodi per introdurre la parte finale della storia e delineare quello che sarà poi il destino ultimo di una donna -veramente- straordinaria, capace di lottare su pregiudizi e stigmi sociali con la testa alta e il sorriso sulle labbra.

Nuove opportunità per la signora Maisel

C’è una strana luce negli occhi di Miriam. Susie la percepisce all’istante, anche se la sua assistita è a letto dopo che è stata colpita in pieno dalla tormenta di neve. Quella luce è irruente, illumina tutto e tutti, e proprio Susie intuisce come la signora Maisel, dopo un periodo in cui ha pensato di appendere al chiodo il suo sogno, decide di tornare in pista e di ricostruire se stessa. Miriam torna a lavorare al club notturno più in forma che mai, mentre Susie si fa in quattro per cercare di trovare un posto nei salotti tv o nei club più esclusivi della Grande Mela. Un’impresa per nulla facile, anche a causa di quanto è successo con Shy, ma entrambe non hanno intenzioni di arrendersi di fronte alle avversità. Alle spalle di Miriam prendono poi forma tante storie parallele, nate proprio per fotografare la società dell’epoca e tutti i cambiamenti a cui sta andando incontro. Come Joel, l’ex marito di Miriam, che si trova di nuovo single dopo che la sua compagna ha abortito ed è fuggita a Chicago per diventare medico, oppure come i genitori di Joel che, da anziani, decidono di divorziare. Sullo sfondo c’è New York durante una gelata epocale. Bellissima con le sue luci, i suoi colori e le contraddizioni di una città che non dorme mai.

Sguardo sull’America di ieri (e di oggi)

Una serie comica, dolce e amara, capace di far sorridere e di commuovere dolcemente. La fantastica signora Maisel torna al meglio delle sue aspettative – ma non avevamo dubbi - e mette in scena un racconto di rara bellezza che è sia un dramma che una commedia dalle battute graffianti. Più che altro la serie vuole essere una fotografia, raggiunte e per nulla perbenista, dell’America degli anni’60 e del suo boom economico. Uno sguardo che riflette sui legami familiari, sulla figura della donna in un mondo patriarcale e maschilista, e al tempo stesso, riflette anche sul grande sogno americano, sulla voglia di emergere, di lottare contro le avversità, di vincere su tutto e tutti. Uno sguardo edulcorato, questo è pur vero, ma aderente a quello che sono stati gli anni ’60 in America, ancora tempestati dai ricordi del secondo conflitto mondiale e con i patemi di una guerra fredda e della mano della Grande Madre Russia. Non è solo il resoconto di un’epoca che fu, ma la serie pone domande e risposte sui grandi problemi della società contemporanea, diventando di fatto un drama storico che guarda comunque al futuro.

Il mestiere difficile del comico

La serie, ovviamente, resta una commedia sagace e divertente che gioca con tutti i generi, portando in tv (e in streaming) qualcosa di nuovo. Ma, più che altro, si sofferma sul mestiere del comico e sulla difficoltà di far ridere il pubblico in un’epoca perbenista come lo erano gli anni ’60. Lì dove c’era ancora la censura su alcuni temi da trattare, Miriam cerca di andare ben oltre questi schemi, ironizzando con intelligenza sulla vita che stiamo vivendo, i rapporti di coppia e molto altro ancora. Fare il comico è, di per sé, un mestiere complesso, difficile, un lavoro che non è facile rincorrere e lo è ancora di più quando sia hanno le mani legate. E proprio per questo motivo la serie di Amazon è più attuale che mai, anche se è ambientata negli anni ’60. Si critica il mondo della risata con un occhio pungente, e quanto sia complicato far sorridere la gente senza ledere la loro sensibilità. Ieri come oggi, il comico è una figura scomoda, soggetta a denunce, a una vita lontano dalle luci della ribalta e lontano dalla visione di un mondo corretto.

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Rachel Brosnaham è la perla della serie tv

A dar voce, da ben 5 stagioni, a un personaggio di ottima fattura e che rema contro le convezioni della comicità, è Rachel Brosnaham. Classe 1990, con La fantastica signora Maisel ha trovato il successo, vincendo due Golden Globe e un Emmy per il ruolo che ha ricoperto. Specchio di una classica casalinga annoiata, l’attrice è stata capace di andare ben oltre il ruolo di una donna degli anni ’60, proponendo l’immagine di una moglie e di una madre moderna e al passo con i tempi, che vuole uscire dalla sua stessa condizione. Prima di recitare nella serie di Amazon, è stata co-protagonista in House of Cards, il thriller politico di Netflix che ha fatto da apripista alle serie on demand.

Ultima stagione? Sì, grazie

E, oramai, è notizia nota tutti che gli 8 episodi che compongono la stagione 5 saranno anche gli ultimi.

Una scelta che non è dettata da un caldo di gradimento ma da una scelta più che altro produttiva. La storia ha raggiunto il suo apice ed è arrivato il momento di scrivere la parola fine. È giusto farlo a questo punto della storia? Assolutamente sì.

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