Una serie drammatica ma confortante: su Disney+ "Le piccole cose della vita"

Dal lutto, ai legami di coppia, fino al rapporto genitori-figli. La nuova serie di Disney+ riflette sui problemi della società di oggi con uno sguardo dolce e amaro

Una serie drammatica ma confortante: su Disney+ "Le piccole cose della vita"

Oggi non è affatto facile trovare una serie tv piacevole ma che non sia troppo drammatica nei temi e nella messa in scena. Anche i canovacci più semplici, alla fine, cadono vittima di un racconto complesso e melenso. È come se ci fosse proprio bisogno di una storia così tragica per coinvolgere il pubblico. Alcune di queste serie tv che, per l’appunto, virano su toni molto drammatici e riescono comunque a trovare spazio in un contesto molto affatto perché capaci di raccontare qualcosa di nuovo e, soprattutto, un punto diverso sulla vita, i rapporti di coppia e la famiglia. Prima ci ha provato This Is Us, oggi con un passo audace ma convincente, ci riesce anche il nuovo drama di Disney+, dal titolo Le piccole cose della vita, che è arrivato in streaming con gli episodi della prima stagione. Liberamente ispirato a un romanzo di grande successo, pubblicato anche in Italia ma non più disponibile nelle librerie, la serie è un concentrato di ironia e di buoni sentimenti conditi con una buona dose di drammaticità che, però, non gusta l’appetito.

8 gli episodi, da mezz’ora ciascuno, che sono disponibili già sul catalogo di Disney+ per una vicenda dolce e amarissima su una donna che cerca di ritrovare se stessa dopo una burrascosa separazione dal marito. Con il ritmo di una commedia sagace e di stile, Le piccole cose della vita si presenta come una serie confortante, che parla al cuore di tutti (non solo a quello delle donne) e che riesce a trattare temi importanti – come l’amore, la morte e i rapporti tra genitori e figli – con un tono fresco, sincero e coinvolgente. Da vedere anche solo per immergersi in un racconto sulle seconde possibilità della vita alle soglie dei 50 anni.

Cara Sugar ti scrivo…

La vita Clare è allo sbando. Alla soglia dei cinquant’anni sta vivendo una forte crisi. È separata dal marito dopo che ha utilizzato i risparmi per aiutare il fratello in difficoltà economiche e, tutto questo, ha messo in discussione la loro unione. Claire ha un lavoro per nulla soddisfacente ma cerca di stare a galla, nonostante tutto. Ha una carriera da scrittrice fallita alle spalle anche se è sempre stata apprezzata per il suo modo di scrivere e per la sua penna tagliente. Fino a quando non incontra un suo vecchio amico che scrive, sotto pseudonimo, una rubrica di consigli per donne e propone a Clare un lavoro. Così la donna torna a scrivere e a dispensare consigli, e attraverso la penna di Sugar, e trova il modo di affrontare (e risolvere) i problemi che affollano la sua vita.

Una storia intima e introspettiva

Fin da quando è stato diffuso il trailer nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere una serie così intensa e, soprattutto, così introspettiva. Infatti, Le piccole cose della vita facendo leva su tutti i meccanismi di una commedia di sagace e su quelli di un drama di formazione mette in scena un racconto pulito, attuale, edulcorato ma che riflette sull’importanza dei legami familiari, sul rapporto madre-figlia, e sui sogni e desideri della vita di adulti. E la serie non scende a compromessi, anzi racconta con estrema chiarezza le difficoltà di vivere in un mondo che ha perso i suoi valori e la sua bussola. La storia di Clare, così intima e introspettiva, fa capire come le difficoltà nella vita devono essere affrontare sempre a testa alta, senza aver paura delle conseguenze. Lei che aveva deciso di mollare la presa, grazie al suo nuovo lavoro, ha trovato la forza di guardare in faccia la realtà e di risolvere i problemi legati al matrimonio e con la figlia.

Non è un racconto al femminile

E, anche se la storia viene letta solo attraverso lo sguardo di Claire, non ci si trova di fronte solo a un racconto al femminile e che celebra la forza delle donne. Anzi, Le piccole cose della vita pone l’attenzione sulla condizione della donna al pari dell’uomo, facendo intuire quanto sia difficile anche per il "sesso debole" trovare spazio in un mondo che chiede sempre di più, che cambia troppo in fretta e che inseguire l’idea del progresso restando comunque vittima dei suoi stessi errori. Clare è un personaggio imperfetto ed è consapevole di esserlo e, proprio per questo motivo, non ha paura di sbagliare e di risultare ossessiva. Ha capito cosa deve fare per riconquistare il cuore del marito e quello della figlia e, prima di tutto, deve fare i conti con il suo passato, con la morte della madre a cui era molto legata, e con il rapporto burrascoso con il fratello. Lì, in quel turbinio di sensazioni troverà cosa significa gioire delle piccole cose della vita.

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Nel cast una ex cattiva della Marvel

A dare voce al personaggio di Clare e Kathryn Hahnn. L’attrice non ha una carriera costellata di grandi successi, ma è da sempre divisa tra piccolo e grande schermo, tra ruoli drammatici e ironici. In Italia a inizio degli anni 2000 è stata conosciuta in Crossing Jordan, dramma sulla vita lavorativa di un medico legale, e di recente è stata apprezzata per essere stata la super-cattiva in WandaVision, la prima serie Marvel della Disney+. Qui ha prestato il volo al personaggio di Agatha Harkness, una strega che domina le arti oscure. Piaciuto così tanto che, attualmente, è impegnata sul set di una serie tutta dedicato di Agatha, in un origin story dal grande impatto.

Perché vedere la serie tv?

È uno confortante che parla al cuore con schiettezza e senza troppi giri di parole. Non è una serie capolavoro ma sa come entrare nel cuore del pubblico. Piace perché ha un tono leggero e una narrazione coinvolgente che non annoia mai. E convince proprio perché regala uno sguardo all’universo dei legami familiari senza edulcorare troppo i temi. Da vedere anche solo per immergersi in una storia piena e sfaccettata che racconta il mondo di oggi e ciò che siamo diventati.

Dal libro alla serie tv

Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Cheryl Strayed, il libro è stato un vero e proprio fenomeno

negli States. Più che un romanzo di narrativa è stato descritto come un toccante manuale di self-help. In Italia al momento il libro è fuori catalogo, ma presto tornerà negli store in una nuova versione.

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