Si abbassa la pressione trattando i nervi renali

Quando la pressione arteriosa rimane alta, nonostante la corretta assunzione della terapia farmacologica si è a rischio. É una malattia cronica pericolosa perché può portare a complicanze cardiovascolari, gravi anche fatali. Riguarda quasi 10-15milioni di persone nella sola Europa, circa il 5-7 per cento degli oltre 14milioni di ipertesi in Italia. Oggi una nuova tecnica, la denervazione renale, avanzata e minimamente invasiva, si sta dimostrando efficace, nel regolare la pressione arteriosa, di questi pazienti. Ipertensione resistente e denervazione renale, sono state inserite nelle nuove Linee Guida europee, per il trattamento dell'ipertensione arteriosa. Se ne è parlato a Milano, al 23 ° Congresso della Società Europea di ipertensione (Esh). Le nuove Linee Guida hanno preso atto delle evidenze positive finora prodotte dall'impiego del sistema di denervazione renale Symplicity di Medtronic, il cui programma di sperimentazione clinica è attualmente il più lungo, esteso ed avanzato del suo genere. «I dati di follow up sull'efficacia della procedura nella riduzione dei livelli di pressione relativi agli studi Symplicity sono molto promettenti», spiega il professor Giuseppe Mancia, presidente del Congresso. «I pazienti hanno avuto una buona riduzione della pressione, ed in quelli nei quali l'osservazione è stata prolungata a 2-3 anni, tale riduzione si è mantenuta. Ciò dà un segnale positivo per l'efficacia a lungo termine della procedura». La denervazione renale, si basa sulla introduzione di un catetere che, risalendo dall'arteria femorale, riesce attraverso l'applicazione di radiofrequenza a distruggere i nervi renali.

«Vi è infatti una solida base fisiopatologica - aggiunge Mancia - alla quale ha contribuito anche la scuola di Milano, che dimostra come i nervi renali abbiano un grosso impatto sul funzionamento dei reni (ad esempio stimolano la secrezione di renina, il riassorbimento di sodio) e influenzino anche il sistema nervoso contribuendo ad aumentare la pressione». A oggi sono oltre 6mila le procedure realizzate con il sistema Symplicity in oltre 80 Paesi del mondo e in Italia sono più di 70 i centri attivi, per un totale di oltre 300 procedure effettuate.

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