È iniziata presto la giornata di inaugurazione dell'Anno Accademico della Bicocca. Ed è iniziata con il taglio del nastro della nuova Piazza della Scienza, opera di rigenerazione urbana dal valore di 5 milioni di euro che non solo va ad arricchire il quartiere ma opera come «laboratorio a cielo aperto» con sensori per monitorare l'inquinamento acustico, atmosferico, l'impatto delle piante e il comportamento degli insetti e degli uomini, nuova «aula» di studio per i ricercatori dell'Università. Poi via alla cerimonia ufficiale in Aula Magna del più giovane Ateneo pubblico di appena 25 anni, con la rettrice Giovanna Iannantuoni, il sindaco Sala, il governatore Fontana, il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli e l'urbanista Carlos Moreno che ha tenuto, alla fine, una lectio magistralis sul progetto della «città in 15 minuti» da lui ideato. Un modello di sviluppo urbano basato sul benessere della comunità, dove le persone siano in grado di raggiungere la maggior parte dei servizi essenziali con uno spostamento di soli 15 minuti a piedi o in bicicletta. «Cosa sogno che i miei studenti portino con loro?», ha rilanciato la combattiva rettrice pensando ai suoi 40mila iscritti. «La costruzione di un'autonomia critica. Senza paura del cambiamento e delle incertezze di questo periodo». E allora, ecco i percorsi di laurea ora sempre più contaminati tra di loro, con materie che si incrociano in quel «nuovo approccio olistico al sapere che va al di là della disciplina - ha proseguito Iannantuoni - perché anzi, oggi bisogna essere indisciplinati per adattarsi a un mondo che cambia vorticosamente». In un campus «dove poter essere liberi. Di imparare, di scoprire, di essere». Anche di dire, di fronte al sindaco Sala seduto in prima fila, quanto è difficile vivere in una città «sempre più escludente». Lo ha detto Andrea Daccò presidente del Consiglio degli studenti parlando di una Milano «che abbandona il più debole, che non lascia spazio a iniziative culturali dal basso, che cristallizza le vite in gabbie dorate dai settecento euro al mese in su», con «una migrazione fuori da Milano sempre più consistente». Una sfida per «una metropoli internazionale come Milano che non può limitarsi ad attrarre talenti, bisogna impegnarsi a farli crescere e a trattenerli - ha commentato il sindaco Sala - È difficile farlo se gli studenti fuorisede faticano così tanto a trovare alloggi a costi accessibili. Dobbiamo ampliare l'offerta dei posti letto. Ne abbiamo poco più di 10 mila, a fronte di 70 mila studenti che vengono da fuori». Non solo.
«Bisogna fare in modo che, dopo essere stati formati, i ragazzi continuino a restituire la loro capacità sul nostro territorio rendendo più facile l'accesso al mondo del lavoro - ha rincarato il governatore Fontana - Dovremo essere noi ad attrarre i cervelli dal resto del mondo perché mai come in questo momento, la Lombardia può competere con le migliori realtà a livello mondiale».
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