Avanti con il coprifuoco fino al 31 gennaio, senza sconti per nessuno. Neanche i gestori italiani di ristoranti e discoteche che nei giorni scorsi hanno provato a fare pressing sulla Lega per convincere il sindaco a correggere (al rialzo) gli orari di chiusura sono stati accontentati. Letizia Moratti ieri ha confermato senza cambiare di una virgola le ordinanze per via Padova e Corvetto: i provvedimenti scadevano oggi e con la firma del sindaco sono confermati almeno fino alla fine di gennaio, come in via Sarpi, corso Lodi e Imbonati-Comasina. Nei giorni scorsi il capogruppo lumbard era partito alla carica. Dopo che il Carroccio ha organizzato per mesi presidi nei quartieri a rischio dicendo basta a kebab, phone center e internet point aperti 24 ore su 24, Matteo Salvini ha mostrato un improvviso mal di pancia. «Bisogna lasciar lavorare locali, discoteche, ristoranti e bar degli italiani perbene senza perseguirli, se De Corato vuole che Milano la sera spenga le luci e diventi un mortorio, come Lega diciamo no». E ieri ha rincarato la dose: «Invece di perseguitare i locali perbene che fanno vivere la città il vicesindaco faccia sparire finalmente chioschi e camioncini abusivi che creano disagi di notte, oltre ai lavavetri che rompono le scatole di giorno». Ma De Corato ieri ha risposto con i numeri. Le multe per i pubblici esercizi che hanno violato i nuovi orari di chiusura finora sono state 175, e il 75% riguardava attività etniche e la vendita di alcolici. «Poche sanzioni ai bar che hanno chiuso dopo mezzanotte e alle discoteche dopo le 3 - sottolinea - ma a tarda ora nelle zone a rischio possono attrarre degrado. Qualcuno ha parlato invece a sproposito di ristoranti, che non sono toccati dal provvedimento». Visti che a pagare le ordinanze tre volte su quattro sono gestori immigrati invece che quelli italiani, «se la Lega ha deciso di diventare paladina dei negozi etnici o di chi distribuisce alcol senza regole, farà questa battaglia da sola». Nel dettaglio, da quando sono partite le ordinanze - le prime ad aprile da via Padova- i più multati sono stati gli autonegozi (44) , seguono i bar aperti dopo mezzanotte (42), trentuno perché hanno venduto alcol in bottiglia dopo le otto di sera, 24 phone center e internet point aperti dopo le 22 e 19 centri massaggi dopo le 20, nove kebab e take away aperti dopo le 24 e sei discoteche che non hanno spento la musica alle 3. Il Comune, è la richiesta dell’assessore alla Sicurezza della Provincia Stefano Bolognini (Lega) «vada oltre le ordinanze e limiti gli orari delle attività commerciali più pericolose in tutta le città o si origina un fenomeno di migrazione della clientela nelle zone in cui non c’è il divieto». C’è un bilancio anche della seconda ordinanza, detta anti-dormitori perché impone il deposito dei contratti di affitto. Le 3.
878 schede consegnate e le 101 segnalazioni di amministratori di condominio hanno permesso ai vigili di scoprire diverse situazioni di degrado e di inviare alla procure 63 richieste di sequestro di immobili affittati a clandestini.ChiCa
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