Mercoledì pomeriggio, in via Sammartini, ai margini dell'inaugurazione del «Milano Welcome Center», aveva parlato di «Milano città accogliente», rigettando le accuse di «una Destra che fomenta». Ieri mattina in prefettura, con l'annuncio ufficiale fatto dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sull'arrivo di oltre 600 uomini delle forze dell'ordine sotto la Madonnina nei prossimi mesi, il sindaco Beppe Sala ha dovuto ammettere, forse per la prima volta, che sua la sua città non è proprio così sicura. «Non mi spingo a dire che Milano è una città sicura e non ha problemi ha commentato il primo cittadino ma non serve a nulla crocifiggere questa città, che sta facendo uno sforzo per un modello che non è del centrosinistra, ma che caratterizza tutte le città internazionali».
Dopo l'annuncio del questore Bruno Megale martedì sera al Tg1 sui previsti rinforzi - voluti e pensati da tempo e che nulla avrebbero a che vedere con l'insurrezione dei giorni scorsi al Corvetto seguita alla morte del 19enne egiziano Ramy Elgaml, sbalzato da uno scooter inseguito dai carabinieri - ieri il numero uno del Viminale è giunto a palazzo Diotti insieme al capo della polizia Vittorio Pisani per una riunione urgente. Con la sua presenza sotto la Madonnina, però, il ministro non voleva solo convalidare la concretezza del potenziamento numerico, ma anche puntualizzare alcune questioni riguardanti Milano. Piantedosi ha approfittato così della riunione del Comitato per l'ordine e la Sicurezza pubblica organizzata a Palazzo Diotti dal prefetto Claudio Sgaraglia insieme ai vertici istituzionali e delle forze dell'ordine (oltre a Sala e al questore, il comandante provinciale dei carabinieri Pierluigi Solazzo, quello della guardia di Finanza Andrea Fiducia e della polizia locale Gianluca Mirabelli) anche per sottolineare gli oltre quaranta interventi interforze «Alto impatto» realizzati al Corvetto quest'anno e i relativi 162 arresti (come esempio assolutamente «moltiplicabile a livello di sforzi» ha detto il ministro nelle altre periferie milanesi). E precisare che il tema dell'integrazione passa attraverso dinamiche per cui non basta essere munifici con il rilascio di permessi di soggiorno.
Al termine del vertice in prefettura Beppe Sala ha dovuto ammettere che la riunione era stata molto importante».
«Ci è stato garantito che questi 600 unità delle forze dell'ordine sono addizionali rispetto ai ripristini del turn-over, quindi saranno in più» ha dichiarato il primo cittadino. Quindi ha annunciato che nei prossimi giorni incontrerà il padre del povero ragazzo morto a Palazzo Marino.
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