La guerra in Ucraina arriva sui videogiochi. Mosca all'attacco di Stalker 2

Il Cremlino ha accusato il gioco di raccogliere i dati personali degli utenti per conto del governo di Kiev e, su Telegram, dei russi hanno offerto denaro in cambio di recensioni negative su TikTok e Steam

La guerra in Ucraina arriva sui videogiochi. Mosca all'attacco di Stalker 2
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La guerra in tra Mosca e Kiev si combatte anche sul fronte dei videogiochi. Il 20 novembre è uscito Stalker 2: Heart of Chornobyl, una produzione ucraina dello studio GSC Game World e seguito molto atteso del primo capitolo della saga. Immediatamente, il titolo è finito al centro del conflitto digitale tra i due Paesi.

Sui social media, infatti, ha iniziato a circolare un video, dalla durata di un minuto e che porta un falso watermark di Wired, in cui si accusa il gioco di raccogliere i dati personali degli utenti per conto del governo di Kiev, in modo da “localizzare cittadini adatti alla mobilitazione”. Tra le informazioni sensibile che sarebbero inviate alle autorità ucraine, vi sarebbero la posizione dei giocatori, i nomi dei dispositivi e gli indirizzi Ip. Con ogni probabilità, questo filmato è stato creato ad arte da Mosca e rientra nella sua ampia campagna di disinformazione online.

La lotta del Cremlino contro questo gioco, però, non si è limitata a questo. Come riportato da diverse testate di settore, infatti, pare che un gruppo di russi abbia iniziato a inviare messaggi su Telegram, per offrire denaro in cambio di recensioni negative su Steam o TikTok nei riguardi di Stalker 2. Secondo quanto riferito, tutti i post sottolineano la necessità di puntare il dito contro i bug e i problemi tecnici del gioco, offrendo anche modelli preconfezionati di valutazioni sfavorevoli. La cifra offerta per questo “lavoro” è pari a 100 rubli, circa 0,84 centesimi.

La campagna di Mosca contro la produzione di GSC Game World sembra non aver avuto molto successo. Il gioco attualmente ha quasi 60mila recensioni, per un giudizio complessivamente “Molto positivo”. Ma perché il Cremlino si è accanito contro Stalker 2?

Oltre a essere una produzione interamente ucraina, il titolo è diventato una sorta di simbolo della resilienza di Kiev. Dopo lo scoppio della guerra, è stato rinviato più volte, parte del team di sviluppo è stato costretto a trasferirsi a Praga e altri sono stati mobilitati e inviati a combattere. Il sottotitolo, “Heart of Chornobyl”, è stato anche cambiato con la grafia nativa ucraina invece del russo “Chernobyl”. Nel corso degli anni di guerra, inoltre, il sito web è stato bloccato dalle autorità della Federazione dopo che GSC Game World aveva chiesto la fine del conflitto e materiale di sviluppo era stato rubato da hacker di Mosca, che avevano minacciato di ricatto lo studio.

Gli sviluppatori, però, non si sono lasciati intimidire.

“Siamo un'azienda ucraina e, come la maggior parte degli ucraini, abbiamo vissuto cose molto più terrificanti: case distrutte, vite rovinate e morti dei nostri cari”, hanno dichiarato. “I tentativi di ricattarci o intimidirci sono completamente inutili

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