Sinistra Arcobaleno nel caos: Conti diventa «incompatibile»

(...) Immediata e altrettanto piccata la contro-replica di Conti: «A Giordano consiglierei di non ascoltare solo le proprie parole, ma anche quelle degli iscritti del territorio. Se qui si pone un problema di formazione delle liste, prima di dire che c’è una frattura in Prc mi chiederei se l’ha fatta il segretario regionale ligure o una segreteria nazionale che è sorda alle istanze del mondo sociale e dei territori dove si costruisce il progetto della Sinistra». Tutto questo, mentre a livello nazionale il leader del Partito dei comunisti italiani, Oliviero Diliberto, rinuncia alla candidatura a favore dell’operaio della Thyssenkrupp Ciro Argentino (e si prende anche i fulmini dell’ex segretario dello stesso partito, Armando Cossutta, che parla di «demagogia e plebeismo» alla faccia della solidarietà di classe!).
Conti, nel frattempo, non demorde: ha già perso cinque chili, nelle ultime quarantott’ore si è alimentato solo con un cappuccino e un caffè, ma non ha nessuna intenzione di smettere la protesta. E, nel ribadire che c’è un «problema di democrazia nel partito», ricorda gli appelli dei giorni scorsi fatti da don Andrea Gallo e altri per rivedere la composizione delle liste. «La maggioranza di Prc in Liguria - dichiara - è con me». Tra i due litiganti, Olivieri prova a portare la pace. Lui, operaio di Termomeccanica, deputato uscente finito terzo nelle liste per la Camera dietro Orazio Licandro del Pdci e Stefano Quaranta di Sinistra democratica, in un primo tempo aveva rifiutato la posizione «scomoda» in lista, ma ieri mattina ha fatto un passo indietro accettando di candidarsi ugualmente «per dovere politico e morale». E al segretario nazionale Giordano ha rivolto un appello accorato: «Noi ascolteremo le tue ragioni, tu le nostre» invitandolo «ad abbandonare l'albero dei toni e a concentrarsi invece sulla foresta». Curiosa metafora per dire che la cultura delle invettive e dei toni pesanti non appartiene alla tradizione di Rc.
Resta l’aspirazione (l’illusione?) di Conti a ricevere un segnale: «Tutti i candidati delle segreterie nazionali dovrebbero fare un passo indietro seguendo l'esempio di Diliberto», auspica il segretario ligure. Che nel frattempo incassa la solidarietà di Mino Ronzitti, presidente del consiglio regionale: «Posso comprendere le ragioni politiche del tuo gesto estremo - scrive fra l’altro Ronzitti -, ma rivolgo un forte e accorato appello al tuo senso di responsabilità, al tuo alto rigore istituzionale e alla tua generosità politica affinché tu non metta a rischio la tua salute».


Analoga solidarietà arriva da quattro consiglieri comunali: Nicolò Scialfa, Gabriella Biggio, Michele Lanzetta e Patrizia Poselli, tutti autoconvocatisi l'altra sera per discutere delle esclusioni di Olivieri e di Aleandro Longhi: «Pensiamo che la Sinistra Arcobaleno - sostengono - debba distinguersi rispetto agli altri partiti nella scelta dei candidati grazie a una forte presenza territoriale e una maggiore rappresentanza operaia e delle donne all'interno delle liste». Compagno Giordano permettendo, naturalmente.

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