Roma - Parte da Bari l'affondo di Silvio Berlusconi alla Rai. "Nell’inchiesta di Trani è stato intercettato il presidente del Consiglio ed è scandaloso che
questo possa accadere in un Paese come il nostro. Dovete dirmi in quale altra democrazia questo
accada, in quale Tv di Stato si possa essere sottoposti a processi senza dare la possibilità di
difendersi di fronte alle terribili accuse del signor Travaglio", ha detto il Cavaliere durante il comizio per il candidato governatore Rocco Palese. "E' unabarbarie, un'inciviltà, che si possa essere processati in una qualunque Tv, ma soprattutto in una
Tv pubblica pagata con i soldi di tutti".
"Dopo elezioni abroghiamo la par condicio" "Vi garantisco che abbiamo i numeri, dopo le elezioni, per abrogare questa legge illiberale
che è la par condicio", ha detto il premier.
Berlusconi lo ha sottolineato dopo aver parlato dei minuti concessi durante le trasmissioni televisive
paritariamente ai vari partiti e aver spiegato che, ad esempio, "il Pd in cento minuti manda dieci dei
suoi esponenti, noi ne mandiamo altri dieci, l’Udc manda solo Casini, l’Idv solo Di Pietro e per questo
loro hanno una grande visibilità".
"Elezione diretta? Decidano i cittadini" "È giusto
che sulla elezione diretta si dia voce ai cittadini". Lo conferma Silvio Berlusconi che torna
esplicitamente sulle critiche che gli sono state rivolte ieri per aver parlato di dar voce ai gazebo su
questo aspetto delle riforme istituzionali". È giunto il momento - dice dalla Fiera del Levante - di fare eleggere direttamente dai cittadini il
presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio. Ieri sono stato criticato perchè ho detto che
devono essere i cittadini a decidere ma - ribadisce - sono felice delle critiche perchè sono convinto
della giustezza della mia posizione". Sulla riduzione del numero dei parlamentari: "Nei prossimi anni cambieremo le istituzioni, dimezzeremo il numero dei parlamentari che
sono completamente inutili. Per dire quanto inutili sono sappiate che i deputati sono 630, i senatori
315 e al Senato si fa lo stesso lavoro che si fa alla Camera".
"Il voto all'Udc è inutile" "Volete che il malgoverno della sinistra si perpetui in Puglia con un voto inutile e dannoso dato
all’Udc, volete che si perpetui con un voto dato alla Poli Bortone?" (candidata presidente alle
regionali con il sostegno di Io Sud, Udc e Mpa, ndr). È una delle domande che Silvio Berlusconi ha
rivolto al pubblico di simpatizzanti riuniti ad ascoltarlo a Bari. "Gli elettori dell’Udc sono tutti cattolici e moderati a cui piace il bel Casini che ha una grande
visibilità grazie alla par condicio". Se avesse una visibilità proporzionale ai suoi numeri, ha detto
Berlusconi riferendosi anche all’Idv e a Di Pietro, "scomparirebbero dalla circolazione". "Se il voto all’Udc è un voto sprecato e regalato a Vendola - ha detto ancora - la stessa cosa vale
per la Poli Bortone che è stata un mio ottimo ministro nel ’94 ma non può vincere le elezioni qui in
Puglia". "Chi vota per l’Udc e per la Poli Bortone non solo butta via il suo voto ma lo regala alla
sinistra". "E noi convinceremo gli elettori a non buttare via il voto e a votare per Rocco
Palese".
Critiche alla Stampa "Nuova critica da parte di Silvio Berlusconi nei confronti del quotidiano torinese La Stampa. Il presidente del Consiglio torna ad affermare che nel corso della campagna elettorale "è stata inventata una nuova tangentopoli per quello che invece è un caso isolato". A questo proposito, Berlusconi, come aveva fatto ieri a Torino, punta l’indice sul quotidiano piemontese e dice: "Sapete cosa diceva un titolo de La Stampa di Torino? Diceva ’Corruzione: cancro dell’Italià, così si dà addosso al nostro Paese per fargli fare brutta figura sulla base di una cosa inesistente".
"Collante della sinistra" "Avremo vinto" le elezioni regionali "se il giorno dopo le elezioni la maggioranza degli italiani sarà amministrata da giunte di centrodestra". Nel corso di un collegamento con il Tg5, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha negato che la vittoria sarà decretata da chi otterrà più regioni fra le 13 in cui si voterà. Poi rilancia: "La sinistra, da 16 anni a questa parte, ha un solo grande incubo e grande collante: questo incubo si chiama Silvio Berlusconi". Ma il leader Pd, Pierluigi Bersani, assicura: "Sono ottimista per Piemonte e Lazio".
L'incubo della sinistra "La magistratura di sinistra ha condizionato pesantemente la campagna elettorale con le solite inchieste a orologeria", ha denunciato il premier spiegando che l'odio è generato dal fatto che la sinistra è fermamente convinta che Berlusconi le abbia "strappato il potere". Da qui l'importanza del voto. "Tenendo conto - spiega il presidente del Consiglio - che in questi mesi abbiamo già vinto in Sicilia, Sardegna, Molise, Friuli e Abruzzo, in tutte le Regioni che abbiamo avuto da quando sono al governo, io credo che vinceremo e ogni Regione strappata alla sinistra sarà per noi un grande successo".
Il pericolo dell'astensionismo "L'astensionismo se lo sogna e se lo augura la sinistra, perché se ne è sempre avvantaggiata", ha continuato il premier secondo ilq uale "non ci sarà" dal momento che "gli italiani sono persone di buon senso, hanno gli occhi aperti e sanno cosa succederebbe se la sinistra andasse al governo". Gli italiani, ha proseguito il presidente del Consiglio, "sanno che ci sono in ballo questioni come la salute, il lavoro, la casa. Sono sicuro che andranno a votare. E agli ultimi indecisi dico: andate a votare, utilizzate questo sacrosanto diritto democratico, perché se non lo fate ci sarà sempre qualcuno che deciderà per voi nonostante voi e quel qualcuno non sarà certo vostro amico".
Temi dettati dalla magistratura "I temi della campagna elettorale, con una strategia studiata a tavolino, sono stati dettati dalla magistratura politicizzata della sinistra", ha poi spiegato il premier a Telelombardia. "Questi temi - ha proseguito Berlusconi - hanno occupato gli spazi dei giornali e delle televisioni con dei falsi scandali". A tale riguardo, "si sono inventati lo Spatuzza; una Tangentopoli che non c’è; hanno gettato fango sulla ricostruzione del dopo terremoto in Abruzzo, tra l’altro colpendo un galantuomo come Bertolaso; hanno impedito di presentare liste nel Lazio e ci hanno provato anche in Lombardia", oltre a "intercettare illegalmente anche il sottoscritto e hanno imbastito una inchiesta sul nulla". In questo modo, ha concluso Berlusconi, "la sinistra è intervenuta con la sua mano giudiziaria poichè non sa vincere democraticamente".
L'asse Pdl-Lega Nord "L’asse tra Pdl e Lega è destinato a durare nel tempo: la nostra è una alleanza solidissima - ha continuato Berlusconi - la Lega è un alleato leale e affidabile e fra noi c’è una competizione leale poichè ci uniscono gli stessi valori e la stessa idea che è quella di di dare all’Italia istituzioni che siano più moderne e vicine ai cittadini". Quanto al voto nelle regioni del Nord, ha argomentato Berlusconi, "ci aspettiamo una grande e comune affermazione che rafforzerà l’azione di questo governo e la nostra coalizione". Guardando invece al dopo-Regionali, il presidente del Consiglio conta di "utilizzare i prossimi tre anni di legislatura per realizzare le riforme che il paese attende da tempo: le riforme istituzionali, l’elezione diretta del presidente del Consiglio o della repubblica, la riforma della Giustizia, l’ammodernamento del fisco e - ha chiosato - la riapertura di tanti cantieri per le infrastrutture".
La replica di Bersani Secondo Bersani, con il voto di domenica prossima per le regionali i cittadini possono cambiare l'agenda del governo, costringendolo ad affrontare i temi del lavoro e della crisi economica. All'osservazione che Berlusconi sembra avere imposto comunque il proprio schema comunicativo di questa campagna elettorale, Bersani ha risposto sollevando dei dubbi: "Lo vedremo nelle urne se noi siamo riusciti a imporre uno schema diverso, perché non tutto il frastuono che sta facendo il presidente del Consiglio sta arrivando alle orecchie degli italiani".
Fermo restando il valore delle urne per le singole Regioni, le elezioni hanno però, ha sottolineato Bersani, una precisa valenza nazionale: "Finalmente gli elettori possono convincere il governo che bisogna cambiare agenda, cominciare a scrivere su di essa problemi come i redditi, il lavoro, gli investimenti. E spero - ha aggiunto - che gli italiani convincano il governo a cambiare agenda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.