Roma - Dopo quasi una giornata sostanzialmente senza scosse (c'è stato un solo sisma, di lieve entità, dalle 22,30 di ieri), il capo dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha detto la sua sullo sciame degli scorsi giorni: "Gli italiani - ha sottolineato in un messaggio inviato all’85° congresso della Società geologica italiana che si è aperto stamani a Pisa - sono stati travolti dalle dinamiche e dalle logiche della crescita economica, che ha archiviato la conoscenza dei rischi naturali e dei limiti d’uso del territorio tra le voci al passivo. Le conseguenze di tutto ciò diventano più chiare negli anni che stiamo vivendo: basta sovente un fenomeno temporalesco più intenso del solito per innescare fenomeni disastrosi".
La prevenzione spetta alle amministrazioni Questi fenomeni, secondo Bertolaso, vanno prevenuti. Compito, però, che non spetta alla Protezione Civile, ma alle amministrazioni che "hanno la responsabilità della gestione ordinaria del territorio". Ed è proprio questo il problema : "Su questo punto, sottolinea il Capo della Protezione Civile, stiamo raggiungendo però un livello di forte criticità per la sistematica sottovalutazione del rischio esistente, la mancanza di piani e programmi di lungo respiro, la scarsa attenzione ai rischi anche quando conosciuti e incombenti". Ecco, quindi, che si ha un "aumento sistematico delle emergenze e un ricorso sproporzionato agli strumenti propri della Protezione civile. Si verifica, insomma, quello che nel settore sanitario potrebbe essere una sistematica disfunzionalità dei reparti di un intero ospedale che provoca il massiccio ricorso alle cure del solo pronto soccorso".
Si affermano profeti di sventura E, alla sottovalutazione dei rischi si aggiunge "l’affermarsi di profeti di sventura al posto di chi ha scelto la scienza della terra come ragione di vita, il prevalere dell’urlo sul ragionamento, il sovrabbondare dell’emozione suscitata con i metodi mediatici rispetto all’affievolirsi delle voci che ragionano, studiano, analizzano e apprestano soluzion
L'Ingv potrebbe smettere di informare A Bertolaso fa eco Enzo Boschi, presidente dell’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: "Stiamo valutando di smettere di informare, e di non rendere raggiungibili i nostri dati via web, perchè vengono usati per arrivare a conclusioni che non stanno nè in cielo nè in terra". I principali responsabili, continua l’esperto, sono i media: "La colpa è dei giornalisti, afferma Boschi, e dei politici locali che hanno la responsabilità in caso di terremoti perchè non controllano le strutture, ma cercano di scaricarla. Poi ci sono coloro che sono desiderosi di apparire, e che trovano sempre qualcuno che voglia fargli fare uno scoop".
Basterebbe costruire meglio Anche per Boschi, inoltre, nel nostro Paese si sottovaluta il rischio sismico: "Noi lo diciamo da 30 anni, ma ogni volta che c’è un terremoto c’è la solita sceneggiata. Basterebbe verificare la tenuta degli edifici, abbandonare quelli che non resistono al sisma e ristrutturare quelli per cui è possibile intervenire, oltre a costruire gli edifici nuovi in maniera antisismica.
In Italia invece si costruisce male, perchè tutto diventa un affare, e non si fanno i controlli. In Giappone e California, stati sismici e ricchi come l’Italia, si è riusciti in questa impresa, ma da noi se ne parla da 30 anni ma non si è fatto nulla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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