La situazione al confine

Ventimiglia (Imperia)Quando si arriva nei pressi del commissariato di Ventimiglia sembra di trovarsi fuori da un centro commerciale che, nel giorno dei saldi, sta per aprire le proprie porte alla lunga fila di clienti. In realtà sono i tunisini in attesa di entrare, per ritirare il tanto sognato permesso temporaneo di soggiorno.
«Finalmente iniziano ad andarsene via» dice una signora sulla settantina che, tornando da fare la spesa, si trova a passare sul marciapiede opposto. Ieri, infatti, la Francia ha aperto i confini ed ha iniziato a far passare i primi immigrati. La situazione a Ventimiglia, assediata da oltre due mesi, era divenuta ormai pesante. Oltre al danno economico, con un calo del 30% negli arrivi di turisti, sono sorti problemi di ordine pubblico con risse tra tunisini ubriachi e arresti per resistenza. Un’esasperazione che ha portato il sindaco, Gaetano Scullino, a chiedere ai propri commercianti di non vendere più alcolici agli immigrati. Ed è stato lo stesso primo cittadino, per tutta la giornata di ieri, a «scortare» i tunisini a bordo dei treni diretti in Francia. Questo per verificare, seppur in incognito, che in assenza di autorità italiane non ci fossero respingimenti e che il permesso non fosse accettato. Così non è stato perché già in mattinata in più di venti, dopo essere stati identificati, hanno potuto proseguire il proprio viaggio in Francia, abbandonando così definitivamente l’Italia. Le partenze sono poi proseguite per tutta la giornata senza alcun respingimento. La Francia, che solo due giorni fa aveva mandato i rinforzi al confine, non ha più potuto opporsi ai permessi rilasciati dall’Italia e, messa con le spalle al muro, ha fatto passare i migranti.
I controlli sono effettuati alla stazione di Mentone, dove i gendarmi francesi salgono sui treni e verificano la posizione di tutti gli extracomunitari a bordo. La speranza è che questa calma non rappresenti solo una strategia per abbassare i toni, in vista della manifestazione, organizzata oggi dai centri sociali, sul treno Genova-Marsiglia.
Il dubbio è che successivamente possa essere contestato il documento sostitutivo di viaggio, emesso dalle autorità italiane in assenza di passaporto, su cui la Francia aveva già espresso perplessità. Fino a ieri sera i permessi rilasciati sono stati circa 200 a fronte delle 400 richieste. «Sono in attesa che arrivi anche il mio» ha detto Hassan uscendo a mani vuote dal commissariato. «Appena me lo daranno andrò subito a Lione, dove vive mio cugino e dove mi aspetta un posto di lavoro come muratore».
Intanto la presenza massiccia di extracomunitari nel ponente ligure ha portato a momenti di tensione per la convivenza forzata con gli italiani. Il caso più eclatante è stato, l’altra sera, il ferimento di un tunisino da parte di un ventimigliese con un fucile a pallini ad aria compressa. Un gesto che ha portato a una protesta al centro di accoglienza, arginata dalla polizia, e alla denuncia per lesioni aggravate per l’italiano. Una tensione nata anche dai numerosi arresti di tunisini per violazione di domicilio o per spaccio di droga.

Per sopravvivere, e soprattutto per ottenere il denaro con cui dimostrare di potersi mantenere ai fini dell’ottenimento del permesso temporaneo, molti extracomunitari finiscono per diventare manovalanza a basso costo per la criminalità locale. Una situazione che, con l’apertura delle porte verso la Francia, potrebbe migliorare in breve tempo.

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