Sky: 4 milioni di abbonati Arruolato Gabriele Salvatores

La tv satellitare annuncia anche che presto farà pubblicare i dati Auditel

da Milano

Quattro milioni di abbonati raggiunti proprio ieri. Il primo bilancio in attivo con un utile di 32 milioni di euro. Una nuova serie diretta nientedimeno che da Gabriele Salvatores. E una rappacificazione con la spinosa questione Auditel. È questo, in sintesi, il bilancio che Sky Italia mette sotto l’albero del 2006, unito al piano di azione per il 2007. A parlarne ieri è stato l’amministratore delegato Tom Mockridge in una conferenza stampa cui ha partecipato anche il regista di Mediterraneo e Io non ho paura. Ma andiamo per punti.
Abbonati. Dunque ieri, caso vuole, l’azienda ha fatturato il quattromilionesimo cliente. Ciò significa che la tv satellitare è ormai vista da 12 milioni di italiani, arrivando a essere la terza pay tv in Europa. «I nostri clienti - ha spiegato Andrea Zappia, vice presidente marketing - sono in gran parte rappresentati da famiglie giovani con bambini. E sono in aumento gli abbonamenti intestati alle donne. Questo per sfatare il mito che siamo seguiti solo per il calcio». In monete sonanti, ciò si traduce in un ricavo medio di 40 euro al mese per abbonato. Per ora il profitto (calcolato a giugno 2006) è relativamente irrisorio, 32 milioni di euro, «ma per Sky - spiega Mockridge - ci sono margini di crescita. Il nostro obiettivo è superare Canal Plus in Francia che oggi conta 4,6 milioni di abbonati».
Nuovi Prodotti. La sorpresa è Salvatores. Il regista per la prima volta lavora per la televisione: sarà il direttore artistico, affidando la cinepresa a un altro regista, di una serie di sei film da 90 minuti ripresi dalla sua pellicola Quo vadis, baby? «Ho accettato - spiega il regista - perché mi sembra che su una Tv giovane come Sky sia possibile sperimentare linguaggi nuovi. Fiction è una parola che non amo, ma visto quello che si sta realizzando negli Stati Uniti, per esempio Lost, penso che anche noi in Italia possiamo seguire quella strada». La serie ripresa dal romanzo di Grazia Varasani, sarà centralizzata più su questioni sociali rispetto al tema più intimistico della pellicola. Stessa attrice, Angela Baraldi, nei panni della investigatrice Giorgia Contini che, in Quo Vadis, baby? cercava di far luce sulla morte della sorella. Le riprese inizieranno in primavera, in onda a fine 2007. Con Salvatores, Sky intende proseguire nella linea di autoproduzione italiana. Il regista ha anche annunciato l’ingresso di un nuovo produttore internazionale che rende più concreto il progetto del suo film incentrato su una nave che trasporta rifiuti tossici.
I dati di ascolto. La querelle che oppone la tv satellitare alla società Auditel, per farla breve, riguarda i diversi criteri di rilevazione, non adeguati, secondo Sky, alla reale composizione (più giovanile) del pubblico televisivo. Proprio ieri l’azienda ha depositato in tribunale una istanza per cancellare il divieto (a sua volta richiesto da uno dei canali in onda sulla piattaforma) di pubblicazione dei dati, si intende, divisi canale per canale.
In sostanza Sky è soddisfatta del nuovo sistema, realizzato da Agb, e adottato da Auditel e non appena arriverà la sentenza del tribunale «sarà felice di far pubblicare tutti i dati». Il tutto, probabilmente, a gennaio.
Pubblicità. La polemica riguarda gli spot che, nonostante la tv sia a pagamento, dilagano su Sky e interrompono anche i telefilm. Qual è il limite che si dà l’azienda? «Allo stato attuale - spiega l’amministratore delegato - siamo a un terzo di quello che va in onda sulle reti generaliste. Ci imponiamo di non interrompere mai i film e il calcio live. Ma in Italia c’è un’ampia possibilità di crescere nel mercato pubblicitario, non solo per noi, ma per tutte le tv. Comunque, un abbonato Sky vedrà sempre meno pubblicità rispetto a uno spettatore delle altre Tv».
Diritti sportivi.

Secondo Mockridge sarebbe più opportuno che ciascuna società calcistica possa decidere autonomamente la vendita dei diritti di trasmissione delle partite.
Digitale terrestre. Sui finanziamenti pubblici per i decoder ha detto invece che «L'Europa ha confermato che erano discriminatori».

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