Snai passa la mano A Global Games il 51% delle azioni

Snai passa la mano. Al termine di una lunga e complessa trattativa, Global Games Srl ha definito con Snai Servizi SpA l’acquisto del 50,68% del capitale sociale di Snai SpA a un prezzo unitario per azione pari a 2,3646 oltre a un’eventuale integrazione. È questo il prezzo a cui verrà lanciata l'Opa obbligatoria e al quale sta allineandosi la quotazione in Borsa. La società Global Games è partecipata in misura paritetica da Global Entertainment e Venice European Investment Capital che a loro volta fanno capo rispettivamente a Investindustrial e Palladio Finanziaria. L’acquisto non può tuttavia considerarsi definitivo perché subordinato ai pareri di Aams e Agcm (l’autorità garante della concorrenza e del mercato), al rifinanziamento del debito in atto con Snai SpA e all’eventuale verificarsi di effetti pregiudizievoli a carico di Snai. L’entità dell’investimento, che comprende anche le proprietà immobiliari del gruppo, non è stata comunicata ufficialmente, ma si presume che sia di 140-150 milioni in relazione all’attuale capitalizzazione del gruppo pari a circa 300 milioni. La metà servirà a ripianare il debito con le banche pari a 232 milioni.
Un passo importante. E Maurizio Ughi, leader storico della azienda toscana, l’ha confermato con amarezza: «Avessimo potuto trovare una via diversa per ridimensionare il debito con le banche, l’avremmo fatto. Ma non potevamo indugiare ulteriormente per rispetto nei confronti di chi ha sempre avuto fiducia in noi. In particolare paghiamo l’investimento effettuato nel 2006 per implementare la rete di agenzie che ha appesantito il nostro esercizio finanziario. Ma la società è in salute, presente com’è in tanti segmenti di mercato, e ha un grande avvenire, lo dicono le quote di mercato, i contratti con lo Stato, la serietà degli acquirenti. Alla cessione del pacchetto di maggioranza sarà pagato un importo immediato per cassa e un importo con un earn out che si potrà verificare nei prossimi 15 anni. Sono sicuro che la nuova società riuscirà a rifinanziare il debito con le banche e ottenere nuovi finanziamenti per fare una Snai ancora più grande e competitiva. Noi siamo esperti del settore, ma loro sono più agili sul profilo finanziario. E questo aspetto ci mancava»
Punti interrogativo sulla sua presenza nella nuova società. «Cosa farò? Il mio mandato scade il prossimo aprile. Spetterà ai nuovi soci definire il management ed eventuale affidarmi un incarico. In questo caso valuterò se la proposta è di mio gradimento e poi deciderò». In ogni caso Ughi, al pari degli altri amministratori Ginestra e Corradini, ha sottoscritto un patto di non concorrenza della durata di 3 anni. Ma non è pensabile a una Snai senza Ughi. Il presidente s’è anche soffermato sulla mancata fusione con Sisal: «Si poteva creare un gruppo veramente favoloso, ma noi soci di Snai e quelli di Sisal non siamo riusciti a trovare un accordo sulle valutazione delle due aziende. Per me il fatto di non essere riusciti a realizzare questo sogno è stato un grande cruccio. Forse nel tempo ci riusciranno i nuovi azionisti».
Ma vediamo cosa significa Snai nel mercato dei giochi. In chiave ippica controlla il 55% del mercato con una raccolta annua di 950 milioni. Nelle scommesse sportive vale all’incirca un terzo del mercato grazie a una raccolta di oltre 1,4 miliardi.

È al quinto posto sia nel poker online (190 milioni) e negli apparecchi da intrattenimento (2,8 miliardi su una stima complessiva di 33 miliardi). Analogo il peso che avrà nel comparto delle videolottery dove potrà installare 5mila apparecchi sui 57mila previsti.

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