Roma - La fregata "Maestrale" della Marina militare impegnata nel Golfo di Aden
nell’ambito dell’operazone Ue Atalanta ha sventato questa mattina
un attacco ad una nave mercantile, arrestando i nove pirati che si
trovavano a bordo di una piccola imbarcazione.
Ricevuta la segnalazione di allarme da parte del cargo sotto
attacco, riferiscono all’Adnkronos fonti della Marina militare, la "Maria K." battente bandiera di Saint Vincent e Grenadines e
appartenente ad un armatore liberiano, è stato disposto il decollo
dalla fregata italiana di un elicottero AB212, che ha raggiunto in
pochi minuti l’imbarcazione dei pirati ed ha sparato alcuni colpi di
avvertimento in aria.
Il successivo intervento del personale del "Maestralèe"(tra cui
militari del reggimento San Marco) ha permesso la cattura dei pirati
a bordo dell’imbarcazione. Gli arresti sono stati disposti dalla procura di Roma.
L'sos della nave I fatti, ricostruiscono allo Stato maggiore della Marina,
risalgono alle 8 italiane (le 9 nel golfo di Aden) quando la fregata
Maestrale raccoglie l’sos del mercantile Maria K, con bandiera Saint
Vincent e Grenadine: un bestione di 21mila tonnellate con armatore
liberiano.
Il cargo segnalava di essere sotto attacco di pirati: alcune persone
che, a bordo di un barchino di colore blu, si erano avvicinate
esplodendo colpi di arma da fuoco.
Dalla nave militare italiana è stato fatto subito decollare un
elicottero, che in pochi minuti è giunto sul posto.
Colpi di mitragliatrice L’equipaggio ha sparato alcuni colpi di mitragliatrice di
avvertimento e il barchino ha interrotto la sua azione, mentre il
mercantile - che fino a quel momento era riuscito a sottrarsi
all’arrembaggio, manovrando abilmente - ha proseguito indisturbato
la sua rotta.
A quel punto si trattava di decidere il da farsi. Il comandante della
fregata Maestrale ha ottenuto il via libera dal comando della
missione Ue Atalanta, nella quale la nave italiana è inserita, di
ispezionare l’imbarcazione dei pirati. Gli uomini del San Marco, a
bordo di due gommoni, si sono così avvicinati rapidamente al
barchino: i pirati hanno subito alzato le mani in segno di resa, dopo
però aver gettato in acqua qualcosa.
Armi a bordo Nonostante ciò, a bordo è
stato trovato materiale ritenuto "interessante", probabilmente
anche armi, inequivocabilmente riconducibile alle azioni di pirateria
condotte dalle persone che si trovavano a bordo.
A quel punto il comandante del Maestrale, in coordinamento con la
procura ordinaria di Roma, è stato autorizzato al fermo dei nove,
che sono stati portati a bordo della nave militare italiana.
Interrogati in videoconferenza Saranno interrogati in videoconferenza
dal gip di Roma i nove pirati somali catturati dai militari della fregata
italiana Maestrale al termine di un conflitto a fuoco al largo delle
coste del paese africano.
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