Sos vacche dopate al campionato mondiale di mungitura

L'Eco di Bergamo - che sta al capoluogo orobico come L'Osservatore Romano sta alla Città del Vaticano - scrive testualmente: «Controlli rigorosi su mungitori e vacche che dalle 9 saranno "isolate" per evitare la somministrazione di sostanze dopanti». Altro che ciclismo e atletica leggera, i furbetti della fialetta bazzicano anche tra gli insospettabili campioni della mungitura (specialità: «a mano»). E a dimostrarlo è l'encomiabile rigore con cui ieri a Lenna (Bergamo) i «giudici di mammella» (non è una battuta, si chiamano proprio così ndr) si sono impegnati per fugare ogni dubbio su eventuali «aiutini» farmacologici che avrebbero consentito alle vacche in gara di produrre più latte del dovuto. E visto che già c'erano, i commissari hanno monitorato per bene anche i concorrenti mungitori, tra i quali abbondano dispetti e ripicche manco di si trattasse dei protagonisti di un derby Juve-Toro. Qui, in realtà, a farla da padroni non c'erano i tori, bensì le vacche. Le quali vacche si confermate ieri le assolute protagoniste dei Campionati mondiali di mungitura manuale. Alla fine è filato tutto liscio come l'olio, anzi come una mozzarella ai ferri. E ciò grazie a un regolamento che non ha lasciato nulla all'improvvisazione. A cominciare da tariffario di iscrizione per accedere al prestigioso cimento caseario: 20 euro per il concorrente muccamunito (cioè che la vacca se la porta da casa) e di 30 euro se invece utilizza un'altruimucca (vale a dire una vacca messa a disposizione dagli organizzatori).

Trovandoci momentaneamente sprovvisti di una muccatakeaway, abbiamo chiesto di ripiegare sulla formula vaccasharing: una sorta di mucca in comproprietà, come accade con le auto condivise tra i lavoratori che compiono lo stesso tragitto. Ma la nostra proposta non è stata accolta, causa scadenza dei termini di iscrizione. Sarà per il prossimo anno...