Suonano alla porta di casa con insistenza, qualificandosi come addetti del gas e chiedendo di visionare lultima bolletta. Ma state attenti. Non si tratta di truffatori, ma di persone incaricate da società concorrenti dellAmga per conquistare nuovi contratti. Ad ogni costo. Anche rischiando di mandare in confusione le persone che non intendono far entrare in casa estranei, ma a causa dellinsistenza sono costretti a farlo. Soprattutto si tratta di persone anziane o straniere, i primi più deboli per età, i secondi perché, se sono in regola e lavorano, hanno paura a contravvenire a leggi del nostro paese che temono di non conoscere. Ma alla fine qualcuno si rivolge anche alle forze dellordine per denunciare quello che si rivela un abuso.
Lo scopo di questi «addetti del gas» è quello di far firmare ai titolari della bolletta un nuovo contratto con il nuovo gestore. Lunico modo è quello di avere in numero di matricola del contatore e per ottenerlo occorre o accedere al contatore o avere in mano una bolletta. Il metodo più in voga è quello di qualificarsi «siamo quelli del gas» e una volta preso il codice far firmare un nuovo contratto.
AllAmga alzano le braccia. Al numero servizio clienti rispondono che si tratta di società concorrenti, che loro non inviano in giro per le case alcun addetto. Ma che in sostanza non possono contrastare questi metodi sleali di acquisire nuovi contratti. Non vi è dubbio che ad aprire la porta a tali procedure è stata la liberalizzazione dei gestori del gas: a partire dal 1° gennaio 2003 tutti i consumatori (famiglie, condomini, aziende, servizi) sono liberi di scegliersi il proprio fornitore. Fino al 31 dicembre 2002 tutti i clienti finali del gas (esclusi quelli con elevati consumi annui, come industrie e altri grandi consumatori) erano obbligati a comprare il gas dal fornitore locale, senza poterlo cambiare. Il decreto legislativo n. 164/00, recependo una direttiva europea, ha stabilito che dal 1° gennaio 2003 tutti i clienti, anche i piccoli consumatori, sono liberi di acquistare il gas da fornitori scelti da loro. Il mercato, prima gestito in regime di monopolio, grazie alla liberalizzazione di alcune fasi, come la vendita, è diventato concorrenziale: più operatori sul territorio vendono il gas proponendo offerte diverse, facendosi quindi concorrenza.
Il problema riguarda i modi. Non sono pochi, infatti, i genovesi che hanno dovuto richiedere allAmga il ripristino del vecchio contratto dopo essersi accorti di averne firmato uno nuovo senza avvedersene. In qualche caso i tribunali hanno già «bacchettato i responsabili». Nello scorso gennaio il Tribunale di Prato ha accolto il ricorso presentato da Consiagas e ha ordinato a Enelgas di «porre fine immediatamente alla concorrenza sleale».
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